corriere.it, 18 giugno 2025
«Il Gattopardo» di Tomasi di Lampedusa: la traccia A2 della prima prova della Maturità 2025
Il testo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, tratto da «Il Gattopardo» -Feltrinelli, Milano, 1992, pp 166-68 – è la la traccia A2 della prima prova della Maturità 2025.
Di seguito il commento di Paolo Conti e la traccia completa.
Era fatale che, dopo la discussa ma popolarissima rivisitazione di Netflix, il «Gattopardo» di Giuseppe Tomasi di Lampedusa approdasse tra i temi della Maturità 2025: la riprova di come la fiction si sia imposta ormai come materia di supporto allo studio e alla conoscenza delle nuove generazioni. Ma qui è stato scelto un passaggio significativo su più piani. È l’irrompere sulla scena di Angelica, con la sua sensuale bellezza: dunque il perno narrativo del libro. Lei è la figlia di don Calogero Sedara, sindaco di Donnafugata, piccolo borghese improvvisamente arricchito con metodi che l’autore ci fa elegantemente solo intuire nelle pagine precedenti, ansioso di una scalata sociale che cancelli le sue povere radici. Angelica è irresistibile, attira subito il cuore di Tancredi Falconeri, nipote del principe Fabrizio Salina, ovvero il Gattopardo. Tomasi di Lampedusa parla di una preventiva «regìa impeccabile», di un «contegno perfetto» nella prima visita alla famiglia dei principi Salina. Come in tutte le battaglie sociali tra diverse classi, qui tra l’aristocrazia storica e la nascente borghesia imprenditoriale (guerra combattuta in salotto, ma poco importa), ci si prepara con estrema cura. Ora è il momento del fidanzamento ufficiale. Angelica (attenzione!) entrando nel salone «pianta» il padre sulla porta, non ha più bisogno di lui, vuole dominare da sola non solo la scena ma l’avventura stessa della definitiva conquista non solo di Tancredi ma soprattutto dello zio Principe, senza il consenso del quale nulla potrebbe avere senso. Don Calogero appare sempre di più il motore iniziale che diventa inutile nel momento in cui Angelica si impossessa della cabina di regia. Don Calogero, per rispondere al quesito posto dal tema, mente spudoratamente sulle condizioni di salute di sua moglie che le avrebbero impedito di venire al ricevimento. Il perfido Principe si offre di andarla a trovare e per evitare un catastrofico incidente don Calogero inventa una seconda scusa aggiuntiva (l’emicrania più la caviglia distorta). Tomasi di Lampedusa ci aveva già spiegato prima che don Calogero tiene la moglie chiusa in casa perché ne è gelosissimo.
In più Angelica bacia il Principe sui basettoni, perno della sua identità estetica. Lui sente «l’aroma di gardenia» che lei emana e alla fine, splendide parole dell’Autore, «si aggioga definitivamente alla bella figliola». Ed è chiarissimo a quel punto che lo «zione» diventa il più solido alleato nella battaglia di Angelica per l’approdo al cuore di Tancredi e nel salotto buono dell’aristocrazia siciliana. Tutti i personaggi si muovono con una sapienza irripetibile. È un pezzo di storia nazionale letteraria, sociale e politica sintetizzata magistralmente in poche formidabili righe.
Proposta A2
«La prima visita di Angelica alla famiglia Salina, da fidanzata, si era svolta regolata da una regía impeccabile. Il contegno della ragazza era stato perfetto a tal punto che sembrava suggerito parola per parola da Tancredi; ma le comunicazioni lente del tempo rendevano insostenibile questa eventualità e si fu costretti a ricorrere ad una ipotesi: a quella di suggerimenti anteriori allo stesso fidanzamento ufficiale: ipotesi arrischiata anche per chi meglio conoscesse la preveggenza del principino, ma non del tutto assurda. Angelica giunse alle sei di sera, in bianco o rosa, le soffici treccie nere ombreggiate da una grande paglia* ancora estiva sulla quale grappoli d’uva artificiali e spighe dorate evocavano discrete i vigneti di Gibildolce ed i granai di Settesoli. In sala d’ingresso piantò lì il padre; nello sventolio dell’ampia gonna salì leggera i non pochi scalini della scala interna e si gettò nelle braccia di don Fabrizio: gli diede, sulle basette, due bei bacioni che furono ricambiati con genuino affetto; il Principe si attardò forse un attimo più del necessario a fiutare l’aroma di gardenia delle guancie adolescenti. Dopo di che Angelica arrossì, retrocedette di mezzo passo: “Sono tanto, tanto felice...” Si avvicinò di nuovo e, ritta sulla punta delle scarpine, gli sospirò all’orecchio: “Zione!": felicissimo gag (…) e che, esplicito e segreto com’era, mandò in visibilio il cuore semplice del Principe e lo aggiogò definitivamente alla bella figliola. Don Calogero intanto saliva la scala e andava dicendo quanto dolente fosse sua moglie di non poter essere lì, ma ieri sera aveva inciampato in casa e si era prodotta una distorsione al piede sinistro assai dolorosa. “Ha il collo del piede come una melanzana, Principe.” Don Fabrizio esilarato dalla carezza verbale [..] si passó il piacere di andare lui stesso subito dalla signora Sedara, proposta che sbigottì dor Calogero che fu costretto, per respingerla, ad appioppare un secondo malanno alla consorte, una emicrania questa volta, che costringeva la poveretta a stare nell’oscurità.»
*paglia: cappello a larghe tese, confezionato con steli di paglia intrecciati
Il romanzo Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896 – 1957), pubblicato postumo nel 1958 narra i mutamenti avvenuti in Sicilia a partire dallo sbarco di Garibaldi sull’isola e il lento declino dell’aristocrazia borbonica, attraverso le vicende della nobile famiglia del protagonista, don Fabrizio Corbera, principe di Salina.
Comprensione e analisi
Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte a tutte domande proposte:
Riassumi il contenuto del brano.
Individua e analizza le differenti modalità attraverso le quali Tomasi di Lampedusa presenta i personaggi protagonisti di questa scena.
Illustra con precisi riferimenti al testo i rispettivi atteggiamenti di Angelica e di don Calogero nei confronti del Principe di Salina.
In quale punto del brano e con quale accorgimento linguistico l’autore rende evidente che don Calogero sta mentendo sulle reali condizioni della moglie?
Interpretazione
Sulla base dell’analisi da te condotta, approfondisci l’interpretazione complessiva del brano, elaborando una tua riflessione più generale relativa ai contraddittori rapporti tra aristocrazia e borghesia e sulle inquietudini più profonde che vengono a determinarsi nei periodi di cambiamenti politici.