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 2025  giugno 18 Mercoledì calendario

Riservisti militari, il disegno di legge del centrodestra: “10 mila richiamati in caso di emergenza

Il centrodestra lavora a un disegno di legge per istituire la riserva militare. E lo fa anche con la sponda dell’opposizione. Ad annunciarlo è il presidente della commissione Difesa della Camera Nino Minardo, della Lega, che ha fissato per l’8 luglio l’inizio dei lavori. L’obiettivo è arriva a un testo unico tra quello presentato da Minardo e quello del deputato del Pd Stefano Graziano.

Nel testo presentato di Minardo si danno un po’ di numeri del progetto: “La presente proposta di legge intende disciplinare – si legge – promuovere e quindi istituire, nell’ambito delle Forze armate, un bacino di 10.000 unità di personale militare da destinare a riserva ausiliaria dello Stato. Tale riserva di posti consentirebbe di selezionare, su base volontaria, personale già formato e addestrato dalle Forze armate, di fatto idoneo ad essere utilmente e rapidamente mobilitato in caso di urgente necessità. La nuova riserva ausiliaria delle Forze armate sarebbe composta da ex militari, cessati senza demerito dal servizio, che prestano la loro attività, su base volontaria, come riservisti per cinque anni a decorrere dal congedo, prolungabili mediante successivi rinnovi”.
I riservisti sarebbero sottoposti a degli obblighi: “L’appartenenza alla riserva ausiliaria comporta una serie di doveri a carico dell’ex militare che ne fa parte come volontario. Questi è tenuto a garantire la propria reperibilità, comunicando tempestivamente all’autorità militare ogni eventuale cambio di domicilio, deve sottoporsi annualmente all’accertamento del possesso dei requisiti psico-fisici necessari per il richiamo in servizio e frequentare corsi, di durata non inferiore a due settimane all’anno, per l’addestramento, l’aggiornamento e il mantenimento delle qualifiche acquisite nel corso del servizio”.
Il modello che si vorrebbe seguire è quello dell’Austria, che prevede un massimo di 35 mila riservisti, tra ex militari di leva volontaria, obbligati a fare 30 giorni di addestramento all’anno per almeno cinque anni e permesso firmato dal datore di lavoro. Il compenso si aggirerebbe intorno ai 6 mila euro all’anno. Un modello che potrebbe in parte essere applicato anche in Italia, facendo entrare nella leva chi ha fatto il militare in ferma breve volontaria o ex addetti alle forze dell’ordine.
“Abbiamo due proposte di legge all’esame – dice Minardo – una a mia firma e una del collega Graziano, entrambe incentrate sul tema della riserva militare. Si tratta di un argomento che abbiamo approfondito anche attraverso il confronto con le esperienze di altri Paesi. Ritengo che i tempi siano maturi per avviare un serio dibattito su questo strumento, ritenuto da più parti indispensabile per rispondere alle esigenze strategiche del nostro Paese. La mia proposta prevede che i riservisti siano selezionati esclusivamente tra i cittadini italiani in congedo che abbiano prestato servizio come volontari in ferma triennale o in ferma iniziale. In questo modo si garantirebbe l’impiego, su base volontaria, di personale già formato e addestrato dalle Forze Armate, pronto a essere rapidamente mobilitato in caso di necessità o urgenza”.
La riserva potrebbe essere mobilitata dal governo “in tempo di conflitto o in situazioni di grave crisi suscettibili di ripercuotersi sulla sicurezza dello Stato, per la difesa dei confini nazionali, oppure in caso di dichiarazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale da parte del Consiglio dei ministri”.