Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  giugno 18 Mercoledì calendario

Non era idoneo per fare il direttore di un parco. La Regione Lazio lo “scopre” vent’anni dopo (e a fine mandato)

In Regione Lazio per un caso strano l’operazione 8 più 5 fa 15. La matematica diventa un’opinione e a beneficiarne è il direttore della Riserva Naturale di Monterano Fernando Cappelli, nominato a capo dell’ente nel 2020. Ora, dopo 5 anni, quasi alla fine del suo mandato, la stessa Regione ci ha ripensato: a dicembre la Commissione valutatrice ha inserito Cappelli nell’elenco dei “non idonei”: il direttore di Monterano “idoneo” non è e non è mai stato. Ma la Pisana ha deciso al momento di non intervenire perché per un pasticcio burocratico che risale a oltre vent’anni fa si è creato “un vulnus insanabile”. Ora la questione è sollevata dal sindacato Usb così come in passato era stata oggetto di iniziative da parte dell’allora consigliera regionale Chiara Colosimo, ora presidente della commissione Antimafia.
L’inizio della storia è rappresentato da quell’errore aritmetico decisivo. Il punteggio minimo per essere inserito nell’ambito elenco degli idonei come “direttori degli enti di gestione delle aree naturali protette regionali” è 15. Il funzionario ha ottenuto 8 punti per i titoli di servizio e altri 5 per i titoli di studio. Inciso: per ottenere 5 punti alla voce “titolo di studio” serviva una laurea o l’incarico per almeno 4 anni come direttore di un parco o riserva naturale. Per Cappelli, all’epoca privo di laurea, è stata inserita la dicitura “direttore di Monterano dal 1996″, perché nel curriculum presentato ha dichiarato di essere stato il “facente funzioni” dell’allora direttore della riserva naturale, assente dal 1996 al 2004. Il sindacato Usb che ha più volte segnalato il caso e chiesto alla Regione, già dall’ottobre 2024, l’annullamento della nomina di Cappelli alla direzione della riserva di Monterano. “Nessun punteggio poteva essere attribuito alla funzione da lui svolta”, perché “svolgeva provvisoriamente per periodi brevi, e solo in caso di assenza, unicamente funzioni delegate per la firma degli atti ordinari di natura dirigenziale”, ha scritto il sindacato di base alla Regione, evidenziando l’impossibilità di equiparare tali funzioni a quelle di “direttore per almeno quattro anni”.
Tutto questo ha permesso a Cappelli di essere confermato nell’elenco idonei per 20 anni e di ottenere così nel 2020 la sospirata nomina di direttore della riserva regionale di Monterano, con un compenso di circa 10.300 euro lordi al mese. Il mandato è quasi in scadenza. L’errore è infatti emerso solo lo scorso dicembre, quando la Commissione valutatrice ha inserito il dirigente nell’elenco dei non idonei, poi approvato e pubblicato dalla Direzione Ambiente della Regione. A sei mesi da quella valutazione il direttore è ancora lo stesso. Secondo gli uffici di via Cristoforo Colombo è un problema “insanabile”.
“Cappelli – spiega la Regione Lazio – nel 2019 è stato iscritto nella sezione II idonei, di durata quinquennale, comprendente coloro che erano già iscritti nell’elenco”, come l’ex sindacalista inserito erroneamente nel 2004. Così, grazie all’errore risalente a 15 anni prima, è stato inserito in questa sezione specifica che prevedeva la laurea triennale che nel frattempo Cappelli aveva ottenuto. “Essendo quinquennale, la validità della sezione II dell’elenco è venuta meno nel mese di settembre 2024”, prosegue la Regione. In seguito, con la nuova normativa, la Commissione “ha ritenuto non idonea la domanda presentata poiché Cappelli non era in possesso dei requisiti” che ora comprendono una laurea del vecchio ordinamento, specialistica o magistrale di cui Cappelli è sprovvisto. “Relativamente ai fatti accaduti dal 2004, è evidente che l’attuale amministrazione regionale è totalmente estranea“, precisano gli uffici regionali. Nel 2004 l’amministrazione regionale aveva una guida di centrodestra, sotto la presidenza di Francesco Storace. “Nel caso in cui si volesse vedere configurata una qualche ipotesi di illecito – conclude la nota, dovrà essere la magistratura competente a provvedere, sempre laddove non fosse già intervenuta la prescrizione”.