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 2025  giugno 17 Martedì calendario

Premio a chi resta al lavoro: contributi in busta paga Guadagni fino a 6.900 euro

Più soldi in busta paga per i dipendenti pubblici e privati che decidono di restare al proprio posto, senza andare in pensione sfruttando Quota 103 o i meccanismi della pensione anticipata ordinaria. Arrivano i chiarimenti Inps sul funzionamento dell’incentivo per trattenere i lavoratori che hanno raggiunto i requisiti per lasciare il mondo del lavoro previsti dai due sistemi. Chi ha quindi 62 anni di età e 41 di contributi (regole di Quota 103), oppure 42 e 10 mesi di anzianità contributiva minima per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, potrà decidere di restare al proprio posto guadagnando qualcosa in più negli ultimi anni che separano dalla pensione.
In concreto, l’incentivo permette a chi decide di non sfruttare la flessibilità pensionistica di chiedere al datore di lavoro di avere in busta paga i contributi a proprio carico. Soltanto la quota a carico del dipendente, quindi, mentre resta l’obbligo di versare i contributi a carico del datore di lavoro.
LE PERCENTUALI
Le somme incassate in più non concorreranno al reddito imponibile, quindi saranno esentasse. L’incentivo vale il 9,19% della retribuzione imponibile per i privati, mentre nel pubblico la percentuale sarà leggermente inferiore e si fermerà all’8,89%.
Il guadagno per chi aderisce può arrivare a sfiorare i 6.900 euro: a effettuare il calcolo, l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb). Le stime sono fatte prendendo in considerazione un lavoratore di 62 anni con un reddito di 40mila euro. Il guadagno netto si restringe a mano a mano che ci si avvicina all’età della pensione, fermandosi a 1.445 euro una volta raggiunti i 66 anni. Il calcolo ipotizza che il reddito aumenti nel corso degli anni che separano il lavoratore dalla pensione. In caso di reddito costante, i guadagni sono un po’ più bassi. Per chi decide di aderire all’incentivo a 62 anni si parla di 6.433 euro, che calano fino a 1.287. La previsione tiene in considerazione: reddito; contribuzione trasferita in busta paga, tasse in meno e anche l’assegno previdenziale un po’ meno sostanzioso per via dei contributi a carico del lavoratore che non saranno versati. Circostanza che vale soltanto per la parte contributiva: per la pensione calcolata con il retributivo, quindi sull’ultimo stipendio, invece, nulla cambia.
La scelta volontaria di aderire o meno al meccanismo è infatti anche una scelta tra avere di più sul breve o sul lungo termine. Nel primo caso aumenta il reddito disponibile mentre, su un orizzonte più ampio, a minori contributi versati corrispondono minori assegni pensionistici futuri. Il vero discrimine, sottolinea l’Upb, è l’esenzione fiscale.
Per accedere ai benefici servirà fare domanda all’Inps che valuterà i requisiti. L’effetto decorre dalla prima finestra utile per il pensionamento: se la domanda arriverà dopo, si partirà dal mese successivo. L’Inps precisa che la rinuncia è consentita soltanto una volta nel corso della propria vita lavorativa. E non si tratta dell’unico paletto. Il bonus è incompatibile con altri esoneri contributivi: nel caso, infatti, sia previsto l’azzeramento dei contributi a carico del lavoratore, non sarà possibile ricorrere al nuovo incentivo. Di contro, la misura è cumulabile con gli sgravi a carico del datore di lavoro e non sarà considerato come un aiuto di Stato (non sono quindi necessarie autorizzazioni della Commissione europea). Nel caso il dipendente cambi lavoro, l’incentivo sarà applicato in automatico al nuovo contratto e non perderà l’aumento.
IL PERIMETRO
Quanto ai potenziali beneficiari della misura, il governo ha stimato circa 7.000 lavoratori. Una valutazione fatta tenendo presenta quanti avevano fatto richiesta nei primi mesi dello scorso anno. Nel 2024 la platea era però limitata soltanto a chi poteva accedere a Quota 103. Ora anche i lavoratori e le lavoratrici che rientrano nei meccanismi ordinari di anticipo della pensione hanno questa possibilità. E, come nota l’Upb, si tratta di lavoratori «con un tasso di pensionamento elevato».