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 2025  giugno 16 Lunedì calendario

Risolto un omicidio del 1337: i crimini di settecento anni fa finiscono in una mappa digitale

Dopo i crimini risolti con Google Maps, ecco la mappa digitale che aiuta a orientarsi tra gli omicidi avvenuti nel Medioevo. Si chiama Medieval Murder Maps, è una risorsa online che raccoglie centinaia di crimini avvenuti nel Basso Medioevo a Londra, York e Oxford, con tanto di possibilità di selezionare arma del delitto, tipo di disgrazia e leggere una breve storia per ogni accaduto. Il curatore della cartina interattiva è il direttore dell’Istituto di Criminologia dell’Università di Cambridge, Manuel Eisner, che è anche esperto di strategie di prevenzione del crimine odierno. Tra i crimini che confluiscono nella mappa c’è l’ultima scoperta di Eisner: il professore sembra aver risolto, sette secoli più tardi, un caso d’omicidio avvenuto nel 1337 a Londra, grazie al ritrovamento di antichi manoscritti che conterrebbero il movente del delitto.
La vicenda
La sera del 4 maggio 1337, subito dopo i vespri, il prete John Ford viene accoltellato a morte nella strada di Westcheap, nei pressi della Cattedrale di St. Paul. Il crimine è efferato: nella strada affollata un primo uomo taglia la gola a don John sotto gli occhi di tutti, e altri due uomini lo pugnalano al ventre. Gli assassini vengono presto individuati, e così anche il mandante: la ricca nobildonna Ela FitzPayne, il cui marito aveva affidato al sacerdote la parrocchia di un villaggio nel Dorset. Tuttavia, per mancanza di prove, solo un ex servitore dei FitzPayne viene incriminato e paga le conseguenze.
Con un salto in avanti di settecento anni, il professor Eisner analizza una lettera redatta dall’arcivescovo di Canterbury, oggi proprietà degli archivi degli Hampshire county council. Nella lettera la nobildonna viene accusata di molteplici atti di adulterio, tra i quali è incluso anche quello con Ford, che sarebbe stato suo amante. Come penitenza viene indicato a Ela di camminare scalza per tutta la Cattedrale di Salisbury, di non indossare oro, perle o pietre preziose, e viene invitata a fare donazioni ai poveri. Istruzioni che lei ignora.
Insieme a suo marito e a John Ford, Ela aveva organizzato anche un’incursione violenta in un monastero benedettino, con tanto di irruzione negli edifici e bestiame tenuto in ostaggio per un riscatto.
Secondo il professor Einser, i documenti suggeriscono che fu John stesso a denunciare Ela alla Chiesa. «La documentazione suggerisce una storia di estorsioni, sesso e vendetta che mette in luce le tensioni tra la Chiesa e le élite inglesi», afferma. Si è trattato di «un assassinio in stile mafioso di un uomo di Dio decaduto da parte di una banda di sicari medievali». La scelta di un delitto in pubblico fu forse una brutale dimostrazione di forza da parte di Ela: un modo della nobiltà di rimarcare il proprio potere nei confronti del clero.

Somiglianze tra il crimine del Medioevo e quello di oggi
Venerdì scorso Manuel Eisner ha pubblicato sulla rivista Criminal Law Forum un articolo in cui evidenzia i punti nevralgici degli atti criminali avvenuti nelle tre città prese in considerazione dalla Medieval Murder Maps. «Centri di violenza tendono a concentrarsi intorno agli incroci e alle arterie delle attività pubbliche, sia nelle città medievali di settecento anni fa che in quelle moderne. Dove c’è molta gente nelle taverne o nei bar, c’è molto potenziale di conflitto» afferma. Tutto ciò è veritiero anche oggi, ma con una grande differenza: mentre nel presente la criminalità si registra in misura maggiore nei quartieri più poveri e periferici, nel Medioevo sono i quartieri più ricchi quelli in cui la probabilità di un crimine violento è alta. Talvolta è proprio l’indirizzo al centro del misfatto: «Sono atti teatrali, in cui la vendetta non è solo [un crimine] contro la singola vittima – spiega Eisner —. La vendetta è qualcosa che la gente è destinata a vedere. E credo che questo sia esattamente ciò che accade nel caso di Ela FitzPayne».