repubblica.it, 17 giugno 2025
Scontrino? No, grazie. “Aboliamolo per chi paga con il bancomat”. La proposta di FdI
Lo scontrino? No, grazie. A chiedere il superamento del tagliando di carta è una risoluzione di Fratelli d’Italia che oggi sarà votata dalla commissione Finanze della Camera. Il testo, a prima firma del deputato Saverio Congedo, impegna il governo a limitare l’obbligo di emissione del documento commerciale in versione cartacea ai pagamenti in contanti.
Stop allo scontrino, invece, per tutte le altre transazioni effettuate con strumenti di pagamento elettronici (bancomat, carta di credito, app) a meno che non sia il cliente a chiederlo. L’abolizione scatterebbe dal primo gennaio dell’anno prossimo.
Il testo della risoluzione
La risoluzione impegna il governo “a decorrere dal 1° gennaio 2026, in applicazione dell’articolo 1, comma 74 della legge di bilancio 2025, ad adottare iniziative volte a limitare l’obbligo di emissione del documento commerciale su supporto cartaceo alle sole transazioni effettuate in contanti, mentre per quelle effettuate con l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, prevedere l’emissione del documento commerciale secondo le seguenti modalità”.
Passando alle modalità, oltre alla “forma cartacea” dello scontrino, “quale facoltà per il cliente di poterlo richiedere”, il testo prevede la forma elettronica “nel rispetto della normativa privacy e con mezzi idonei ed immediati per fornire al cliente la certezza dell’avvenuta memorizzazione del corrispettivo ad opera dell’esercente”. Come esempio viene citato un messaggio sul display del registratore telematico.
Le richieste al governo non finiscono qui. Per i parlamentare di FdI, l’esecutivo deve introdurre, a partire dal 2027, un obbligo affinché “tutti gli strumenti tecnologici per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle entrate siano predisposti per la generazione e trasmissione all’acquirente del documento commerciale anche in formato digitale”. L’obiettivo è ridurre l’emissione dello scontrino cartaceo.
“La carta degli scontrini non è riciclabile”
La risoluzione sottolinea che lo scontrino fiscale ha assunto, nella maggior parte dei casi, “natura di mero documento commerciale” dopo l’introduzione della trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate dei dati relativi all’incasso giornaliero. Tuttavia, il decreto del Mef del 7 dicembre 2016 prevede che il documento di pagamento sia emesso su carta: il formato elettronico è autorizzato solo “previo accordo con il destinatario”.
Da qui l’idea di seguire l’esempio di Francia e Stati Uniti dove – scrivono i firmatari della risoluzione – si è resa “facoltativa la stampa delle ricevute anche utilizzando, invece di essa, la trasmissione elettronica delle stesse”.
Ci sono anche le ragioni ambientali tra quelle indicate nella risoluzione. In un passaggio si spiega che la carta utilizzata per gli scontrini non può essere smaltita come quella comune, “in quanto non si tratta di pura cellulosa, ma sono in essa presenti additivi chimici che la rendono non riciclabile”. Inoltre, “la produzione di scontrini cartacei comporta, oltre all’abbattimento degli alberi necessari alla produzione della carta, anche l’utilizzo di enormi quantità d’acqua, con un non trascurabile impatto ambientale”.
Va ricordato che l’ultima legge di bilancio ha previsto, a decorrere dal primo gennaio 2026, l’obbligo di collegamento tra il Pos e il registratore di cassa telematico per memorizzare e trasmettere i dati dei corrispettivi dei pagamenti elettronici giornalieri all’Agenzia delle Entrate.