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 2025  giugno 16 Lunedì calendario

In tv uno spot tutto realizzato con l’AI di Google Veo3: è costato 2000 dollari, con un risparmio del 95%

«Il mondo è impazzito. Speculaci», Lo slogan della piattaforma di scommesse (o meglio di «prediction market») Kalshi riassume alla perfezione lo spot per le finali di Nba che in questi giorni sta diventando virale sui social e che vien trasmesso in tv negli Stati Uniti. Persone che fanno il bagno in una piscina di uova, un alieno che beve «alla goccia» un boccale di birra, gente stravagante con abiti sgargianti, humor e ritmo frenetico. Difficile non rimanere affascinati dall’energia trasmessa dallo spot, specialmente se si pensa che è stato realizzato in pochi giorni, grazie all’ausilio di Veo3, l’AI di Google per la creazione di video accompagnato ad audio e che abbiamo provato qui generando a nostra volta una breve clip. 
Come è stato creato lo spot
A realizzare quello che sembra a tutti gli effetti il primo spot televisivo realizzato con l’intelligenza artificiale, PJ Accetturo (O PJ Ace, come si fa chiamare su X), un AI Filmmaker ingaggiato dalla piattaforma di scommesse e che ha condiviso sulla piattaforma di microblogging i dettagli per arrivare ad uno spot che entrerà, senza troppi dubbi, nella storia della pubblicità. 
Ad ispirare il film maker, almeno nello stile, la fortunata saga videoludica GTA. Certo, (buona) parte dell’ingegno umano è comunque necessario. A PJ Ace sono «bastati» quattro passaggi (molto, molto elaborati) per completare il lavoro, ma tutto è partito dalla stesura di una bozza dello script. Poi ha dato in pasto lo script a Gemini, in modo che suggerisse i corretti e dettagliati prompt da usare all’interno di Veo3. Infine, «correggendo il tiro» di generazione in generazione, ha editato il risultato ottenuto sulle applicazioni di video-editing.
Le clip 
Le clip avrebbero dovuto ricalcare il format della piattaforma, ovvero un sito di scommesse di ampio respiro. Si scommette su tutto: dall’accordo potenziale sul nucleare tra Iran e Stati Uniti, alle partite di Nba, fino ai dati sull’inflazione o sui record di Bitcoin. Insomma, si può puntare su ogni casa, compresi avvenimenti impensabili e anche un po’ pazze. Fa parte del fenomeno del Prediction Market, ovvero scommesse predittive.
I clienti puntano soldi su eventi che potrebbero o meno accadere in futuro e ricevere del denaro nel caso si realizzassero. Come le normali scommesse sportive, insomma. Per questo nelle clip realizzate per Kelshi si vedono situazioni inusuali come quelle descritte nell’introduzione e alla quale hanno dato il loro contributo il team della compagnia.

Ma a stupire anche il costo ridotto di un lavoro simile, anche in termini di tempo. Stando ai tweet di PJ Accetturo, sono serviti al massimo tre giorni, con un costo ridotto del 90% rispetto ad uno spot creato «alla vecchia maniera». Difficile non crederci: basti pensare ai set, alle comparse, alle attrezzature, al cachet di ogni persona, gli effetti speciali: solo guardando il video si può comprendere che i costi sarebbero lievitati in breve, anche di molto. Invece, lo spot è costato appena 2.000 dollari. 
Prima di arrivare al risultato finale, sono servite fino a 400 generazioni dell’AI di Google, ma le clip utilizzabili sono state solo 15. Un risparmio di tempo e denaro sì, ma forse non di impatto ambientale.
Ma, a prescindere da ciò, il risultato regge e anche bene: non sarà uno spot proiettato al Super Bowl, competizione all’interno del cui i costi di ogni singola pubblicità raggiungono prezzi di svariati milioni di dollari. Ma di certo non sfigura neanche, purché si accetti il compromesso di avere risultati non perfetti (in particolare nelle clip con molte persone e molti volti). 
Non per tutti
Nel caso in cui qualcuno dovesse pensare che ciò possa essere alla portata di chiunque, Ace però mette le mani avanti. Il punto di forza di tutto secondo quanto dichiarato dallo stesso su X, è la comicità. Solo facendo ridere le persone, è possibile catturare la loro attenzione e far vedere  l’intero spot pubblicitario con cui interagiranno.  «Alcune di loro diventeranno clienti», spiega PJ Accetturo. Che al termine dei tweet condivide un’offerta di lavoro per trovare chi lo supporti nella creazione di spot creati con AI che sappiano coinvolgere e far ridere. Siamo entrati in una nuova era della pubblicità?