lastampa.it, 16 giugno 2025
Perché il delitto di Garlasco suscita attenzione: in un mese ottomila volte in Tv e sulle radio
La riapertura delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi ha riacceso il dibattito mediatico su uno dei casi giudiziari più noti e controversi degli ultimi vent’anni. Secondo quanto emerge dal monitoraggio condotto da Mediamonitor.it, piattaforma specializzata nell’analisi dei contenuti provenienti dal parlato che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, nei trenta giorni compresi tra il 13 maggio e il 12 giugno 2025 il cosiddetto “delitto di Garlasco” è stato menzionato ben 7.957 volte nei media italiani.
Un dato che testimonia quanto il caso, avvenuto nell’agosto del 2007, continui a suscitare attenzione e divisioni nell’opinione pubblica. Solo sulle principali emittenti televisive e radiofoniche, la voce “delitto di Garlasco” è stata pronunciata 3.181 volte, una ogni 13 minuti circa. Poco distanti le menzioni dirette alla vittima, Chiara Poggi, nominata 3.121 volte, a conferma di quanto il suo nome resti centrale nel racconto mediatico della vicenda.
Al centro della nuova ondata di attenzione c’è Andrea Sempio, indagato dalla Procura di Pavia nella nuova inchiesta. Il suo nome è stato citato 2.943 volte, superando in visibilità perfino quello di Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima e condannato in via definitiva a 16 anni di carcere, che ha totalizzato 2.518 citazioni. Più discreta, ma comunque presente, la figura di Marco Poggi, fratello della vittima, citato 921 volte, segno di un coinvolgimento più defilato ma sempre rilevante nella narrazione pubblica. La nuova pista investigativa, che ha portato all’iscrizione di Sempio nel registro degli indagati, ha ridato linfa a un caso che sembrava ormai archiviato.
Tra i dettagli dell’indagine tornati al centro del dibattito, spicca la cosiddetta “impronta 33”, una traccia inizialmente attribuita a Sempio ma che sarebbe andata distrutta: è stata menzionata 503 volte.
Un altro elemento che ha riacceso la curiosità dei media riguarda le sorelle Paola e Stefania Cappa, cugine di Chiara Poggi, mai indagate ma tornate al centro dell’attenzione per la decisione della Procura di acquisire il loro DNA per l’incidente probatorio. La voce “gemelle Cappa” è stata menzionata 780 volte, con un leggero vantaggio per Stefania (464 citazioni) rispetto a Paola (248).
Non mancano all’appello i protagonisti del fronte legale. L’avvocata Angela Taccia, amica di Sempio e finita sotto i riflettori per alcune dichiarazioni sui social, guida il gruppo con 443 citazioni. Seguono Massimo Lovati (396 menzioni), noto per le sue teorie non convenzionali, tra cui quella di un presunto sicario, e Antonio de Rensis (262), legale di Alberto Stasi.
L’enorme mole di citazioni registrate da Mediamonitor.it conferma che il delitto di Garlasco non è mai uscito davvero dal radar dell’opinione pubblica. Ogni novità investigativa o dichiarazione clamorosa rilancia il caso nell’arena mediatica, rinnovando interrogativi irrisolti e alimentando un’attenzione che, a distanza di quasi vent’anni, resta viva e pulsante.