ilfattoquotidiano.it, 16 giugno 2025
Maturità, i sindacati della scuola: “Compensi per commissari e i presidenti d’esame fermi al 2007”
“I compensi per i commissari e i presidenti dell’Esame di Stato sono fermi al 2007. È una vergogna”. Ad alzare la voce – a pochi giorni dall’inizio della Maturità – sono i sindacati Uil Scuola e Gilda degli insegnanti, che rifiutano la retorica del “non si trova personale”. La causa di questo problema, che si ripete ogni anno, c’è: “La spesa non vale l’impresa”, dice con una battuta Vito Carlo Castellana, coordinatore nazionale Gilda.
Molti docenti rinunciano alla possibilità di essere membro di commissione perché il guadagno è irrisorio. Le cifre corrisposte per il lavoro svolto per gli esami fanno riferimento al Decreto interministeriale del 24 maggio 2007. Per via dei rincari, il potere d’acquisto si è ridotto del 9% in 15 anni, come ci ha ricordato recentemente il rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro.
“Per quanto tempo ancora – denuncia Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola – la politica intende ignorare il fatto che i compensi per i commissari e i presidenti degli Esami di Stato sono fermi da quasi vent’anni? Si arriva persino a non retribuire alcuni docenti impegnati negli esami, tra cui anche insegnanti di sostegno”. Le cifre, in effetti, sono minime: i presidenti di commissione ricevono 1.249,00 euro lorde; i commissari esterni 911,00 euro e quelli interni 399 euro lorde. Non è previsto nessun compenso per i segretari delle sottocommissioni, per i professori di sostegno, per gli esperti dei licei musicali e per chi sorveglia durante le prove scritte. “Il trend – sottolinea D’Aprile – degli ultimi anni mostra che il personale della scuola non ha beneficiato, in termini di crescita delle retribuzioni, dei momenti di sviluppo, con un Paese a Pil crescente. Con il rallentamento del Pil, e attualmente, in assenza di rinnovo contrattuale, la situazione è diventata ancor più critica”.
Il problema dei compensi dei commissari d’esame è solo uno degli aspetti che riguarda la scarsa valorizzazione economica degli insegnanti a partire dagli stipendi: “Siamo convinti – ribadisce il coordinatore nazionale di Gilda – che le tabelle, ferme da moltissimi anni, andrebbero adeguate al costo della vita e quantomeno raddoppiate”.
Una battaglia che i sindacati portano avanti da anni senza mai riuscire ad ottenere l’attenzione adeguata da parte del ministero che a sua volta ogni estate si ritrova in braghe di tela a pochi giorni dallo start. Spesso, infatti, i commissari rinunciano perché vengono assegnati a scuole troppo distanti dal loro Comune. Solo lo scorso anno il 10-15% dei docenti esterni era personale già andato in pensione tornato a mettersi a disposizione per salvare la Maturità.