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 2025  giugno 16 Lunedì calendario

Scoppia la febbre rock per il tour dell’anno

I dati forniti dagli studi di economisti e analisti oltremanica rendono alla perfezione la grandiosità dell’evento. Secondo le stime delle associazioni dei consumatori, gli 1,4 milioni di fan che hanno acquistato i biglietti per le 17 date della reunion degli Oasis nel Regno Unito e in Irlanda spenderanno in tutto 1,06 miliardi di sterline, ovvero 1,2 miliardi di euro: una media di 766 sterline a persona, tra prezzi dei biglietti (tutti esauriti), alloggi, voli, treni e pasti. Quando mancano poco più di due settimane al debutto, in programma il 4 luglio al Principality Stadium di Cardiff, a Londra è già febbre Oasis.
L’INCONTRO
Le prove sono cominciate a fine maggio in una location segreta nella capitale britannica, ma sono entrate nel vivo solo ora che Liam Gallagher (52 anni) si è unito a suo fratello Noel (58) e agli altri membri del gruppo, per la prima volta dopo sedici anni. «Non posso fare a meno di pensare a tutti quegli anni sprecati, quanto tempo buttato via», ha scritto il più piccolo dei fratelli Gallagher sui social. Sui palchi e nel backstage degli show ci sarà da divertirsi, a vedere i due fratelli più rissosi del rock, così diversi l’uno dall’altro, fare la pace dopo anni di faida, o quantomeno provarci. Uno, Noel, come al solito sceglie di tenere un basso profilo.
Per raggiungere la band in sala prove prende la metro: qualche giorno fa un fan lo ha fotografato, a sua insaputa, seduto sulla banchina della stazione di Paddington, a Londra, e lo scatto è diventato virale. Non si lascia scappare nulla su quello che gli Oasis stanno preparando per l’attesissimo tour della reunion, che è già considerato l’evento dell’anno. Si confida solo con gli amici, e pazienza che poi quelli se ne vadano in giro a spifferare i suoi pensieri, come ha fatto Bono: «Noel mi ha detto che è rimasto scioccato da quanto suonino bene gli Oasis. Penso che ci aspetti una grande estate».
LA SCORTA
L’altro, Liam, arriva in studio scortato e non fa che postare sui social, spesso in maniera scomposta e facendo infuriare i fan, come con il post con il quale ha fatto sapere che i concerti della reunion dureranno «59 minuti e 59 secondi». Uno scherzo? Un modo per attirare l’attenzione su di sé? Chissà. Il Sun è riuscito a procurarsi un audio esclusivo girato dentro lo studio, in cui si sentono gli Oasis alle prese con due dei brani più amati del loro repertorio, Cigarettes and Alcohol e Fade Away.Oltremanica si moltiplicano le speculazioni sulle canzoni presenti in scaletta: ad aprire gli show sarà, inevitabilmente, quella Rock ’n’ Roll Star con la quale i fratelli Gallagher si presentavano sui palchi all’apice della loro carriera, la canzone che Alan McGee, il boss della Creation Records, ascoltò la sera in cui in un pub a Glasgow offrì un contratto alla band britannica destinata a diventare la più popolare al mondo dopo i Beatles e i Rolling Stones. A proposito: con Liam e Noel sui palchi ci saranno gli storici membri del gruppo Andy Bell (basso), Paul “Bonehead” Arthurs e Gem Archer (chitarre), oltre ai turnisti Joey Waronker (batteria) e Christian Madden (tastiere). Nella scaletta hit troviamo Supersonic, Live Forever, Some Might Say, Champagne Supernova, Don’t Look Back in Anger, Wonderwall, diventate degli inni generazionali. E mentre i preparativi del tour entrano nel vivo a Londra, un tormentone comincia a montare tra i fan: «Riusciranno a portarlo a termine?». Liam sembra ottimista e si augura che gli Oasis restino insieme anche dopo.
LE MISURE
L’entourage ha adottato tutte le misure necessarie a evitare che il tour – atteso tra agosto e settembre anche in Canada, Usa e Messico, a ottobre in Asia e Oceania, a novembre in Sud America – finisca prima del previsto: Noel e Liam non concederanno interviste singole, ma solo in coppia, per scongiurare che i due si lancino frecciatine a vicenda. In ballo ci sono, solo per quanto riguarda le date nel Regno Unito e in Irlanda in programma dal 4 luglio al 17 agosto, 400 milioni di sterline incassati con le vendite dei biglietti. Chi non è riuscito a procurarsi un biglietto si rifarà grazie al docu-film che verrà registrato durante i concerti: uscirà entro la fine dell’anno, prodotto da Steven Knight (il creatore della serie Peaky Blinders) e diretto da Dylan Southern e Will Lovelace. L’indotto sul territorio – hotel, ristoranti, bar – è stimato in circa 40 milioni di sterline al dato, 46 milioni di euro. Cifre che fanno gola a diverse città per ora rimaste fuori dal tour, a partire da Roma. Sognare di vederli all’Olimpico o al Circo Massimo nel 2026 è prematuro: facciamoli arrivare al 4 luglio, poi si vedrà.