Il Messaggero, 16 giugno 2025
Le foto d’epoca prendono vita E la memoria diventa social
Si chiama Grief Tech, tecnologia del cordoglio, ed è la nuova frontiera del lutto. Se vogliamo che i nostri cari possano ancora interagire con noi, e se vogliamo preservare il nostro ricordo, basta creare un avatar di noi stessi. Potremo tornare in forma di chatbot, e saremo perfettamente riconoscibili, nell’aspetto e nei meccanismi mentali. Non saremo più noi, ma daremo l’illusione di essere noi. E questo, quando il dolore sembra impossibile da lenire, può essere molto importante.
«Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,/ il debole di volontà, il forte di braccia, il buffone, l’ubriacone, l’attaccabrighe?/ Tutti, tutti, dormono sulla collina», si legge in Antologia di Spoon River, il capolavoro del poeta americano Edgar Lee Masters. Il New York Times racconta la storia di Peter Listro, un newyorchese che a 83 anni ha scoperto di avere una forma di cancro del sangue allo stadio avanzato, e di avere ancora un anno di vita. Sua moglie Joan e suo figlio Matt non volevano assolutamente saperne di lasciarlo andare, così hanno deciso di creare un avatar di Peter, a cui poter parlare in futuro, dopo la sua morte.
Il figlio, 39 anni, ha sempre desiderato di sposarsi e di vedere suo padre benedire l’unione. Immaginava che sarebbe stato un magnifico nonno, che avrebbe potuto, un giorno, abbracciare e conoscere i suoi figli. Così, purtroppo, non potrà essere. Per questo, racconta il giornale americano, ha contattato StoryFile, una compagnia che poteva aiutarlo a preservare la sua memoria per sempre.
DIGITALIZZAZIONE
Il mese scorso i tecnici dell’azienda sono andati a casa di Peter, per filmarlo e registrare la sua voce. Con l’obiettivo di rendere per sempre disponibile il suo avatar a ogni interazione, dallo schermo di un computer. Per i familiari, si tratterà di una specie di comunicazione via zoom. Come se il padre potesse fare videochiamate dall’oltretomba.
StoryFile lavora spesso alla creazione di repliche virtuali di personaggi famosi, per fondazioni e musei, e per altri clienti che vogliono avere a disposizione video interattivi. A giudicare dai video messi a disposizione dal New York Times, l’aquisizione delle immagini e la vera e propria intervista che è stata utilizzata per digitalizzarlo, hanno dato un senso di sollievo a Peter, sofferente e molto dimagrito per le terapie oncologiche.
IMMORTALI
Nel film fantascientifico Transcendence del 2014, firmato da Wally Pfister, Johnny Depp interpreta il ruolo di Will Caster, importante ricercatore nel campo dell’intelligenza artificiale, che fa caricare alla moglie la sua mente su un supporto informatico, prima di morire avvelenato. L’uomo sogna da sempre l’immortalità e, anche se ancora siamo lontani dal raggiungimento di questo obiettivo, possiamo ricorrere alla tecnologia, se non altro, per perpetuare il nostro ricordo e lenire la sofferenza dei nostri cari. Oltre a StoryFile, ci sono anche altre startup che cercano, allo stesso modo, di preservare la nostra memoria. HereAfter è un’app (disponibile per Android e iPhone) che permette di creare un avatar di noi stessi, rispondendo a una serie di domande e rendendo disponibili le nostre foto preferite. Il risultato è un chatbot che risponderà con le nostre parole a chi vorrà sapere chi siamo stati, e cosa abbiamo fatto nel corso della nostra esistenza.
LA MODA
In Cina, scrive il Guardian, creare delle copie virtuali dei nostri congiunti deceduti è già una moda consolidata. Soprattutto prima della festa di Qingming, il Giorno degli Antenati che si celebra il quindicesimo giorno dall’equinozio di primavera. Per soli 20 yuan (poco meno di tre euro), si può ricreare un avatar di una persona venuta a mancare, grazie a un sistema di intelligenza artificiale. Alcuni casi hanno mosso a commozione, come il cantante taiwanese Bao Xiaobai, che ha “resuscitato” la figlia morta a soli 22 anni per una rara malattia: «Le persone intorno a me pensano che io abbia perso la testa – ha detto lui – Ma voglio sentire di nuovo la sua voce». SenseTime, una delle aziende più importanti di IA in Cina, ha fatto notizia per il discorso tenuto all’assemblea della società dal suo fondatore, Tang Xiaoou: «Salve a tutti, ci ritroviamo – ha detto ai dipendenti – L’anno scorso è stato difficile per tutti, ma credo che le difficoltà alla fine passeranno». Sì è stato un anno particolarmente difficile, perché Tang è morto all’età di 55 anni. A parlare era un suo clone virtuale.