corriere.it, 14 giugno 2025
Il ritorno del vinile: un amore che non smette di girare (con collezionisti, fiere e «listening bar»). E ora piace anche alla Gen Z
Caldo, avvolgente, intramontabile. Il vinile gira lento ma non passa mai di moda e continua a conquistare appassionati di ogni età. Il suono rotondo e autentico resiste al tempo e sfida orgogliosamente lo streaming. Il vinile respira, vibra, racconta. Accarezza l’anima. Ha qualcosa di speciale. Ogni disco ha un suo rituale. C’è un non so che di romantico e raffinato in questo storico supporto analogico che oggi vive una seconda giovinezza. Una passione rinnovata con numeri in crescita. Che il vinile stia attraversando una nuova stagione d’oro lo confermano gli ultimi dati della FIMI, la Federazione Industria Musicale Italiana, secondo cui 33 e 45 giri restano il supporto fisico preferito dagli appassionati di musica in aumento del 6,8% a circa 39 milioni di euro: si tratta del sesto anno consecutivo di crescita, posizionando l’Italia come ottavo mercato a livello globale.
Il mercato italiano
«Il mercato italiano è in linea con i trend internazionali che ormai da qualche anno vedono il ritorno del formato – anche con riferimento agli artisti attuali, non solo ai prodotti di catalogo degli artisti legacy. Le classifiche italiane mostrano ad esempio un sempre crescente numero di titoli legati anche al mondo urban», sottolinea Enzo Mazza, CEO della Fimi. «Il vinile ha mostrato una sorprendente crescita proprio nel momento della forte ascesa dello streaming, come se di fronte alla totale smaterializzazione si affiancasse anche la necessità di disporre di un oggetto fisico che testimoniasse la vicinanza all’artista. Questo fenomeno in particolare si è visto nelle generazioni più giovani, che sono anche quelle dove si individuano i maggiori superfan. Le prospettive sono particolarmente interessanti, perché non si tratta sicuramente di un fenomeno passeggero o di nicchia: il vinile ad oggi è un segmento vitale molto interessante per il settore. Percepito inizialmente come un fenomeno legato solo agli adulti nostalgici, è diventato in realtà un segmento mainstream perfino nella generazione Z, diventando parte centrale della cultura giovanile di questi anni».
Vinilmania: boom di fiere, mercati e mostre in tutta Italia
La riscoperta del fascino del suono “vintage” è evidenziata dai sempre più frequenti eventi in tutta Italia. Da Nord a Sud, è un brulicare di manifestazioni e mostre mercato del disco. La “Novegro Vinile Expo”, nei pressi dell’idroscalo e dell’aeroporto di Linate, da quasi trent’anni è la principale fiera del vinile usato, raro e d’occasione a disposizione degli appassionati e dei collezionisti in Italia: 140 espositori e più di 2.500 visitatori, 3 edizioni l’anno. Oltre a Milano, si tengono importanti mostre mercato del vinile in molte altre città italiane da Alessandria a Bergamo, da Verona a Roma, Genova, Torino e Napoli. A Bologna, nella centrale Piazza Lucio Dalla, si tiene «DiscoBO», con 50 espositori selezionati dall’Italia e dall’Europa con rarità, prime stampe, edizioni limitate e pezzi da collezione.
Una sala d’ascolto con 25mila dischi
E sotto le “Due Torri”, a febbraio, è stata inaugurata la Sala Ascolto Vinili. Al secondo piano della Biblioteca Salaborsa, all’interno del palazzo comunale di Bologna, è la prima sala d’ascolto realizzata in un luogo pubblico cittadino. Uno spazio nato per promuovere la tradizione musicale, valorizzare il patrimonio discografico e il tempo dedicato all’ascolto. Con il vinile protagonista assoluto, la Sala è nata grazie alla straordinaria collezione della famiglia Santonastaso, quella del duo comico di Mario e Pippo, che nel 2022 ha generosamente donato alla collettività un tesoro di circa 25 mila dischi tra 78, 33 e 45 giri. Accessibile gratuitamente dal lunedì a sabato – ma solo su prenotazione – negli orari di apertura della biblioteca, la Sala accoglie fino a due persone per volta, che scelgono in autonomia i dischi da ascoltare, offrendo un’ora e mezza di pura esplorazione sonora. Finora ha registrato oltre 480 prenotazioni con circa 350 utenti singoli di cui 282 (l’81% del totale) è riuscito a prenotare almeno una volta e 66 utenti (19%) già tornati da 2 a 6 volte.
Definito “The largest vinyl show on earth”, Record Planet si tiene due volte l’anno a Den Bosch, in Olanda. Questa mega fiera del disco ha attirato alla sua 60esima edizione, ad aprile, oltre 550 espositori da tutto il mondo distribuiti su un’area di oltre 16.000 metri quadrati, equivalenti a due campi da calcio. In 48 ore, più di 15.000 appassionati a frugare tra le collezioni provenienti da USA, Sud Africa, Giappone, Corea del Sud, Brasile, Messico, Australia e ogni paese europeo, Italia compresa. Circa un milione i dischi venduti. Gli amanti della musica condividono la passione per il vinile. Girano alla ricerca delle colonne sonore di film cult o spaghetti western firmate da Ennio Morricone e Bruno Nicolai, oppure di stampe limitate di album di rock progressivo degli anni Settanta, ad esempio di gruppi come Il Balletto di Bronzo, Osanna o Museo Rosenbach.
«I dischi in vinile sono tornati in auge perché offrono qualcosa che i formati digitali non hanno: un’esperienza tangibile e coinvolgente. Il vinile invita a rallentare e a concentrarsi con la musica. Il cambiamento durante la pandemia. Con più tempo a casa, le persone si sono riavvicinate alla musica e hanno ricominciato ad ascoltarla. Ciò ha significato una riscoperta delle vecchie collezioni di dischi e, per alcuni, l’inizio di un nuovo viaggio con il vinile», dice Marie-Elisabeth Matos, owner of Record Planet.
Dai “jazz kissa” ai “listening bar”
Nati in Giappone nel secolo scorso, i Jazz Kissa sono caffè dedicati all’ascolto contemplativo della musica jazz, spesso dotati di costosi impianti hi-fi e grandi collezioni di dischi rari. In questi locali il silenzio è sacro, si entra principalmente per ascoltare. Negli ultimi anni, hanno determinato un vero e proprio boom in Europa (Italia inclusa) e negli Usa, dove stanno nascendo tanti listening bar, noti anche come hi-fi bar. Qui, tra luci soffuse, dischi e cocktail, si riscopre il piacere dell’ascolto profondo della musica di qualità. Da Los Angeles a New York fino a Miami dove c’è il Dante’s HiFi+ con stanze d’ascolto per audiofili e una collezione di circa 9.000 vinili. E proprio a questo locale si è ispirato “The Riff”, un salotto con musica vintage nel cuore di Reggio Emilia creato da Marco “Benny” Benassi, Fabio Volo e altri amici imprenditori. Il locale, con un dee-jay selector al centro che suona musica dal vivo, è pieno di vinili rari, molti provenienti dalle collezioni private degli stessi proprietari.
A Londra il 45 giri “fai da te”
Che si parli di nuove tendenze o leggende del passato, Londra resta il baricentro della musica globale. Culla di band storiche e fucina inesauribile di talenti, continua a dettare il ritmo della scena europea e mondiale. Ma c’è di più: con negozi iconici dove si trovano nuove stampe di dischi introvabili o rarità usate, fiere specializzate, performance live e una cultura dell’ascolto sempre in fermento, Londra si conferma anche come una delle capitali internazionali del vinile. Nella Swinging City – e in tutto il Regno Unito – il vinile resta vivo, facendo segnare record di vendite (+80% la media settimanale). Resiste al digitale e si riafferma come il supporto fisico per eccellenza, oggetto capace di unire qualità sonora, fascino vintage e valore collezionistico. In realtà, Londra non ha mai conosciuto un vero declino del caro, vecchio LP: apprezzato da sempre, oggi il vinile è esposto come elemento d’arredo, con le sue copertine trasformate in vere e proprie opere d’arte da appendere alle pareti. E se ad affascinarsi al formato sono tutte le generazioni, è soprattutto tra i più giovani – nella fascia tra i 18 e i 34 anni – che si registra il boom più marcato. Intorno a questa rinnovata passione sono nate anche iniziative originali, come quella lanciata da Jack White, chitarrista e cantante del duo rock The White Stripes.
Al numero 1 di Marshall Street, a Soho, nel negozio di musica tutto giallo su due piani della sua etichetta Third Man Records, è stata installata una cabina di registrazione a gettoni dove chiunque può incidere il proprio vinile della durata di 2 minuti. Funziona come le cabine fotografiche, quelle delle fototessere, solo che in questa accade che qualsiasi persona può entrare, cantare, suonare quel che vuole e infine stampare in diretta su un disco da 6 pollici, leggermente più piccolo di un 45 giri, utilizzando sistemi analogici d’epoca.
alogica (e il ritorno dei giradischi)
Il boom dei 33 e 45 giri sta trainando anche le vendite dei giradischi. Gli appassionati vanno su quelli di nuova produzione, con telai e testine evolute (integrati anche con connessione bluetooth). Ma ricercatissimi sono principalmente i modelli vintage che assicurano la qualità unica del suono del vinile. «Quasi la metà dei clienti oggi entra e chiede di acquistare giradischi, soprattutto quelli costruiti negli anni ’70-’80, qualcuno addirittura modelli degli anni ’60. Trazione diretta o cinghia non fa differenza. Sono marche iconiche. I più gettonati sono i Thorens, Lenco, Technics e lo storico Garrard – afferma Alessandro Cannella, titolare di un negozio di sistemi hi-fi a Varedo, in Brianza -. Molto richiesti dagli audiofili anche i vecchi compatti, i cosiddetti all in one, che avevano giradischi, cassette e radio, proprio per non farsi mancare nulla».