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 2025  giugno 15 Domenica calendario

Bezos, il matrimonio in laguna con dolci e oggetti in vetro locali: «Di Venezia l’80% dei prodotti per la festa». Ma lo scontro continua

Com’era prevedibile per tutto quello che succede in laguna, hanno fatto il giro del mondo le proteste contro il matrimonio di Mr Amazon. In queste ore la notizia campeggia sui principali quotidiani dei vari continenti, da Le Figaro in Francia a The Star in Malaysia, tanto che ad occuparsene adesso è anche il Washington Post di cui il magnate è l’editore. Ieri la versione online del giornale statunitense ha pubblicato un lungo reportage dell’Associated Press, che fin dal titolo affronta il tema sostenuto dal governatore Luca Zaia e contestato dagli attivisti della galassia No Grandi Navi, cioè la positiva ricaduta dell’evento sull’economia locale (che secondo gli oppositori non basta però a giustificare l’utilizzo della città): «Jeff Bezos e Lauren Sanchez metteranno in luce il patrimonio artigianale di Venezia durante le imminenti nozze».
 
Dolci 
Secondo fonti vicine alla coppia, interpellate dalle cronache americane, «circa l’80% dei prodotti per il matrimonio arriverà da fornitori veneziani». Dalla cortina della riservatezza ne emergono un paio: «Rosa Salva, la più antica pasticceria della città che crea biscotti dei pescatori a forma di ciambella dal 1876, e Laguna B, uno studio di design noto per il suo inconfondibile vetro soffiato di Murano, apprezzato da clienti del mondo della moda e del design». Antonio Rosa Salva, sesta generazione dei pasticceri veneziani, conferma al Gazzettino quanto riportato Oltreoceano: l’ordine di produzione «di circa 200 goodie bags», cioè sacchetti-regalo pieni di dolcetti che saranno consegnati all’agenzia di wedding planner per essere destinati agli invitati, fra cui Katy Perry, Oprah Winfrey, Mick Jagger e Ivanka Trump.
Come hanno potuto scoprire i lettori del più antico giornale della capitale Usa, «ci sono il biscotto al burro bussolà, che per lungo tempo è stato un alimento-base dei pescatori, e i piccoli biscotti zaletti, fatti con la farina di mais veneta, aromatizzati con uvetta e scorza di limone». 
Alludendo alla propria commessa, Rosa Salva ha difeso il matrimonio vip: «Eventi come questo portano turismo di qualità a Venezia. Non vedo come un evento con 200 persone possa creare disagi. È turismo responsabile. È prestigioso che una coppia come questa, che può andare ovunque nel mondo, si sposi in città».

Design
Laguna B è stata fondata nel 1994 dalla contessa Marie Brandolini ed è ora guidata dal figlio Marcantonio, nel palazzo di famiglia che si affaccia sul Canal Grande. «I suoi vicini al piano di sopra sono Diane von Furstenberg e Barry Diller, amici intimi di Bezos e Sanchez, ma non crede che sia per questo che la wedding planner abbia scelto la sua azienda, ben nota a una ristretta cerchia di collezionisti», annota la giornalista Colleen Barry. A quanto pare il patto di riservatezza impedisce di svelare l’oggetto delle creazioni in vetro di Murano commissionate per conto degli sposi. «Spero che apprezzino quello che abbiamo fatto per loro. Per noi è una grande opportunità, ci dà un ulteriore supporto per la nostra crescita», si è limitato a dichiarare Brandolini. 
Di sicuro Bezos è un appassionato del genere, visto che qualche anno fa si era fatto realizzare un calciobalilla dalla vetreria di Massimiliano Schiavon, il quale parlando dei preziosi ma fragili giocatori aveva raccontato: «Certo, qualcuno ne ha rotto dopo partite molto intense e noi gliene abbiamo inviati di nuovi. La nostra filosofia è lasciare un segno a chi ci viene a trovare e per questo facciamo solamente pezzi unici». Comunque sia, anche per Brandolini le proteste contro le nozze sono eccessive: «Il mondo è per tutti. Chiunque voglia fare qualcosa, dovrebbe poterlo fare, rispettando la legge».

Cartello 
Non la pensano però così molti esponenti del mondo ambientalista, fra cui l’eurodeputata verde Cristina Guarda, che per i propri canali social si è fatta ritrarre con il cartello “Bezos affitta Venezia” davanti al Canal Grande: «Veramente è tutto in vendita? Bezos affitta a Venezia per 3 giorni: taxi, hotel, militari. L’onnipotente ricchezza estrema va bloccata dalla classe politica. Venezia deve tornare a essere casa, non una vetrina o un castello da noleggiare alla bisogna».