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 2025  giugno 13 Venerdì calendario

Carceri, la Lega stoppa La Russa "Pene certe, no a soluzioni tampone"

L’apertura di Ignazio La Russa sul sovraffollamento del le carceri italiane non trova grande seguito nella maggioranza e non illude le opposizioni. Il presidente del Senato, intervistato da questo giornale, ha rilanciato la necessità di una riflessione in Parlamento e dentro al centrodestra sull’obiettivo di «assicurare una condizione di vita civile ai detenuti», perché «l’esigenza di alleggerire le carceri c’è». Nessuna ipotesi di amnistia o indulto, ma il riferimento alla proposta di Roberto Giachetti di Italia viva sulla «liberazione anticipata speciale», cioè aumentare la premialità per la buona condotta e garantire così una riduzione della pena più cospicua.
Una sollecitazione accolta con una certa freddezza a destra, soprattutto dalle parti della Lega. «Da penalista comprendo benissimo il grave problema del sovraffollamento nelle carceri, ma tutte le misure tampone adottate fino ad oggi non lo hanno risolto – avverte Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia del Senato –. Per la Lega la strada resta quella di puntare sulle nuove strutture carcerarie. La polverizzazione delle sanzioni si ritorce contro la funzione della pena».
E Jacopo Morrone, responsabile Giustizia del partito, ribadisce che «garantire la certezza della pena è un’assoluta necessità. Eventuali soluzioni clemenziali usate come tampone non verrebbero comprese dagli italiani – aggiunge – che le interpreterebbero come provvedimenti “svuotacarceri"».
Più morbido il giudizio tra gli addetti ai lavori di Fratelli d’Italia, per ovvie ragioni di rispetto nei confronti di uno dei fondatori del partito. «Quella di La Russa è una riflessione da cui è possibile partire, indica una strada interessante per meritare la liberazione anticipata», dice Andrea Pellicini, componente della commissione Giustizia.
Più che disponibili a lavorare sul disegno di legge Giachetti sono gli alleati di Forza Italia: «Noi siamo pronti», conferma Raffaele Nevi, portavoce del partito azzurro, che aveva ipotizzato un potenziamento del regime di semilibertà, con un emendamento del senatore Pierantonio Zanettin. Lo stesso Giachetti dà atto a La Russa di essersi impegnato «in modo serio» per affrontare l’emergenza del sovraffollamento nelle carceri: «Spero che il suo tentativo di moral suasion abbia successo», dice il deputato renziano. Molto più scettico Walter Verini del Pd, che accusa il governo di «non avere mosso un dito contro il sovraffollamento. È il governo del “delmastrismo” elevato a potenza – attacca –. Occorrono fatti immediati, non parole che rischiano di creare pericolose illusioni nella popolazione carceraria».
Stesse perplessità da parte di Ada Lopreiato, capogruppo M5s in commissione Giustizia al Senato: «A un anno di distanza dall’inutile decreto carceri, il presidente del Senato ammette che il suo governo non ha risolto alcun problema – sottolinea –. Il ministro Nordio va avanti come se nulla fosse, con annunci ripetitivi e del tutto fumosi». E Angelo Bonelli di Avs ricorda a La Russa che «il suo partito ha votato contro tutte le proposte dell’opposizione sul tema carceri. La Russa fa il finto liberale – conclude – ma la realtà è che con il governo Meloni sono stati introdotti 48 nuovi reati».