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 2025  giugno 12 Giovedì calendario

Dalla Puglia un bonus alle donne per congelare gli ovuli

Le donne pugliesi che avranno voglia di congelare i propri ovuli e preservare la fertilità in futuro ora potranno richiedere un bonus: lo mette a disposizione la Regione Puglia, la prima in Italia «a destinare un contributo fino a tremila euro alle giovani tra i 27 e i 37 anni, per la crioconservazione degli ovociti per fini sociali (Social Freezing)». Alla base della decisione della Regione vi è «una risposta alla crescente esigenza di contrastare il calo demografico” e la volontà “di garantire il diritto alla genitorialità e alla procreazione».
Il social freezing è una tecnica – sempre più diffusa – che consente alle donne di congelare le proprie cellule uovo a patto che la loro qualità sia ottimale. Si potranno utilizzare in futuro attraverso la fecondazione assistita. Il non fare figli quando il futuro lavorativo è incerto, da alcuni ancora considerato un atto di egoismo, è non solo un diritto di scelta e di libertà personale ma anche un segno di responsabilità. Le donne rimandano la gravidanza per motivi legati alla carriera, alla stabilità economica o semplicemente per il fatto che non si è nel momento di desiderare la maternità. Ora per alcune donne pugliesi sarà più facile decidere di fare un figlio senza l’assillo dell’orologio biologico. Con il social freezing si conserva la possibilità di diventare madri senza essere pressati dal tempo anche in età più avanzata quando la fertilità diminuisce. In questo caso, il contributo sarà destinato a chi non accede alla conservazione degli ovociti gratuita che è invece già garantita alle donne malate di tumore.

I costi per il Social Freezing restano elevati (da 2.500 ai 5mila euro): così il bouns erogato dalla Regione Puglia da una parte fa cadere la barriera economica e dall’altra segna un piccolo passo a favore di quelle politiche che faticano ancora (e molto) a investire sulle donne, sulla conciliazione vita-lavoro, sul gender gap, sulla parità e sulle conquiste femminili. Chi desidera preservare la propria fertilità per un progetto di genitorialità futura e chiedere il bonus regionale, oltre al requisito dell’età (27-37 anni), deve essere residente in Puglia da almeno 12 mesi e avere un un Isee non superiore ai 30 mila euro. Il contributo potrà essere speso nei Centri di Procreazione Medicalmente Assistita (Pma) pubblici o privati accreditati, inseriti nel registro nazionale autorizzato dal Ministero della Salute. Le domande per richiedere il sussidio economico scadono il 3 luglio 2025. Disponibili 900mila euro per il 2025-2027. In tre anni, c’è posto circa per 300 congelamenti di ovuli, 100 ogni anno