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 2025  giugno 11 Mercoledì calendario

Irlanda del Nord, seconda notte di rivolte e roghi anti-migranti. Segnate le porte degli stranieri

Seconda notte di rivolte e aggressioni anti-migranti a Ballymena, e stavolta anche in altri centri dell’Irlanda del Nord, dopo l’arresto di due 14enni stranieri di lingua romena per il presunto stupro di una minorenne locale. Ieri sera, dalle 20 fino all’una, decine di persone, spesso giovanissimi e incappucciati, hanno messo a ferro e fuoco la città a una quarantina di chilometri a nord-ovest dalla capitale Belfast. Come in precedenza, i “teppisti razzisti” (come li ha definiti la polizia locale) hanno attaccato case di migranti, distruggendo porte e finestre con mattoni e bastoni, e in taluni casi incendiandole, con il lancio di molotov.
Fortunatamente, nonostante i violenti riots xenofobi, non ci sono state vittime neanche ieri. Ma c’è mancato poco. Un’altra famiglia con bambini è stata salvata dalla polizia dopo essersi barricata nella soffitta della loro abitazione parzialmente in fiamme, come ha confermato alla Bbc Sian Mulholland, deputata dell’Alliance Party (partito centrista che sta accumulando voti a scapiti dei partiti tradizionalisti e settari): “Una donna in stato avanzato di gravidanza si trovava in una delle case incendiate. Siamo riusciti a indirizzare la polizia affinché portasse in salvo quella famiglia e la trasferisse in caserma. C’erano molte dirette live sui social media che mostravano la violenza – indicando dove andare e come aggirare le barricate della polizia”, aizzando la “caccia allo straniero e al rom”. Incendiate alcune auto, danneggiati diversi negozi.
Paul Frew, deputato unionista al Parlamento locale di Stormont, ha dichiarato a Bbc Radio 4 di temere che, di questo passo, possa scapparci presto il morto: “È per questo che questa violenza deve cessare immediatamente. I disordini stanno soffocando le sincere manifestazioni di solidarietà verso le vittime di violenza sessuale”. Frew ha aggiunto che “a Ballymena le tensioni aumentavano da tempo e che le persone sono spaventate dall’immigrazione illegale”.
Ieri, su alcune porte di Ballymena, sono stati affissi adesivi con la presunta nazionalità degli inquilini dell’abitazione, come “qui vive una famiglia britannica” o quelli “Filipino lives here” (“qui abita un filippino”). Immagini inquietanti, diventate presto virali online. Non è chiaro chi li abbia esposti – se gli stessi residenti o i facinorosi come gesto di intimidazione – ma sono il segnale di una caccia allo straniero e una tensione altissima, esplosa per il secondo giorno consecutivo, sempre nei quartieri intorno a Clonavon Terrace, dopo alcune manifestazioni pacifiche di sostegno alla vittima del presunto stupro e alla sua famiglia.

Anche la scorsa notte, la polizia ha sparato proiettili di gomma e utilizzato cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti, oltre a cani antisommossa. Disordini sono esplosi anche a Newtonabbey, Carrickfergus e alla periferia nord di Belfast. Sono decine i poliziotti nordirlandesi feriti invece, alcuni di loro ricoverati in ospedale. Anche loro sono stati attaccati dalla folla dopo aver provato a fermare la rabbia di rivoltosi, che hanno lanciato razzi contro gli agenti, incendiando diverse vetture di sorveglianza. Scene che hanno ricordato i riots razzisti e di estrema destra della scorsa estate, dopo la strage di bambine a Southport, allora aizzati da fake news online che millantavano come l’assassino fosse un migrante “appena sbarcato dalla Manica”.

Continuano a far discutere intanto le dichiarazioni del parlamentare unionista Jim Allister, della circoscrizione di North Antrim dove è esplosa la rivolta: “Il contesto non ha aiutato, visto che qui negli ultimi tempi c’è stato un significativo cambio demografico a causa dell’immigrazione incontrollata”. Affermazioni giudicate “profondamente irresponsabili” anche da colleghi del suo partito. Poche ore fa, Allister ha precisato sui suoi account social: “La nuova ondata di violenza insensata di stasera a Ballymena non aiuta nessuna causa, sta solo distruggendo la nostra città e rovinando la vita di giovani con precedenti penali. Fermatevi”.
Poco prima, però, parlando con i media locali, Allister aveva ribadito il concetto precedente, attirando nuove critiche dai politici locali: “Le tensioni alla base dei disordini erano presenti da molto tempo in questa particolare zona di Ballymena, a causa di una presenza eccessiva di migranti trasferitisi qui. L’ultima volta che ho fatto campagna elettorale in una via della zona con 50 abitazioni, ho trovato solo cinque residenti locali, se così si possono chiamare”. La polizia ha invitato chiunque sia stato coinvolto nei disordini a “riflettere seriamente sulle proprie azioni”. Ieri, il portavoce del primo ministro britannico Keir Starmer ha definito gli eventi di Ballymena “molto preoccupanti”. Mentre il ministro per l’Irlanda del Nord, Hilary Benn, ha dichiarato che “non c’è alcuna giustificazione” per le rivolte.
I due 14enni arrestati non parlano inglese e hanno chiesto un interprete romeno per comunicare. Notizia (questa volta verificata) che ha scatenato la furia razzista e di estrema destra nelle strade. Non sono stati ancora incriminati – per questo non possono essere divulgate le loro generalità, tantomeno sui media – e secondo il loro avvocato si dichiareranno “non colpevoli”. Un terzo uomo è stato arrestato lunedì sera in relazione all’aggressione sessuale, ma è stato successivamente rilasciato. Dopo il 29enne di ieri, altre cinque persone sono state arrestate per le violenze in strada della notte scorsa, come comunica il giornalista Kevin Scott del Belfast Telegraph. E la polizia è già in allerta per la possibile terza notte consecutiva di riots.