corriere.it, 11 giugno 2025
Cristina Kirchner, l’ex presidente argentina condannata a sei anni di carcere per corruzione: «I giudici sono burattini»
La sentenza è lunga 27 pagine. Sono scritte tutte lì le ragioni per cui la Corte Suprema conferma la condanna: sei anni di carcere per corruzione. Dal 2007 al 2015, quando era la donna più potente dell’Argentina, Cristina Fernández de Kirchner ha commesso frodi ai danni dello Stato. Ora l’ex presidente peronista deve fermarsi. Finisce la sua corsa alle elezioni legislative provinciali nel distretto di Buenos Aires del 7 settembre. Comincia la sua interdizione a vita dai pubblici uffici.
Il suo avvocato Alberto Beraldi ha chiesto per lei gli arresti domiciliari. Le sarebbero consentiti perché Kirchner ha 72 anni e la legge, in determinati casi, lo permette a chi ha più di settanta anni.
Andrés Gil Domínguez, professore di diritto costituzionale all’Univerisità di Buenos Aires, ipotizza che la leader peronista possa essere incarcerata per alcuni giorni in attesa che un giudice convalidi i domiciliari, riporta il New York Times.
I giudici del massimo tribunale – la nostra Cassazione – hanno scelto all’unanimità. Erano tutti d’accordo sul caso Vialidad. Secondo la Giustizia, durante gli anni dei suoi mandati presidenziali, Cristina Kirchner ha affidato in modo irregolare decine di opere pubbliche all’imprenditore Lázaro Báez e lui «rigirava i benefici indebitamente ottenuti» facendo affari con «le imprese familiari dell’ex presidente».
«Dopo il lucchetto ai salari adesso il partito della giustizia ha messo anche il lucchetto al voto popolare e all’opposizione», ha commentato Kirchner, a seguito della sentenza. Per l’ex presidente, i tre giudici del massimo tribunale sono «burattini», «un triumvirato di figure vergognose».
Poi, fa il parallelismo con il tentato attentato subito il primo settembre 2022. Allora l’ex leader si trovava nella sua abitazione. Un uomo le puntò una pistola vicino al volto, «in quel momento la pallottola non è uscita ma oggi la sentenza sì che è uscita».
Il presidente dell’Argentina Javier Milei festeggia su X: «Giustizia. Punto» E poi: «P.s.: la Repubblica funziona e tutti i giornalisti corrotti, complici di
politici bugiardi, sono stati smascherati nelle loro operette sul presunto patto di impunità».