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 2025  giugno 08 Domenica calendario

Pignataro e l’inchiesta sulla presunta evasione fiscale, c’è l’accordo con l’Erario: pagherà 280 milioni in 5 maxi-rate

Andrea Pignataro, il secondo uomo più ricco d’Italia dopo Giovanni Ferrero a leggere la classifica dei Paperoni stilata da Forbes, pagherà al Fisco italiano 280 milioni di euro. L’accordo prevede un pagamento dilazionato in cinque anni. La contestazione iniziale, comprensiva di sanzioni e interessi, ammontava a 1,2 miliardi. Resta tuttora aperta l’inchiesta penale con il fascicolo nelle mani del pubblico ministero, Michele Martorelli.
A dare notizia del maxi versamento – tra i più rilevanti mai pattuiti in Italia – è Il Resto del Carlino. Il finanziere bolognese effettuerà il pagamento all’Agenzia delle Entrate. Figura riservata, poco incline alla vita mondana e alle interviste, si era raccontato pubblicamente solo una volta, nel febbraio 2023, al Sole 24 Ore. Proprio da quell’intervista ha preso avvio l’indagine della Procura di Bologna, che riguarda la persona fisica di Pignataro e non direttamente le sue società.

Chi è Andrea Pignataro
Nato a Bologna, con passaporto britannico, risiede ufficialmente a St. Moritz, rinomata località alpina del Canton Grigioni, in Svizzera. Ha casa a Milano, immobili in Sardegna, e legami familiari sia nel capoluogo lombardo, dove vivono i figli, sia a Bologna, dove la moglie possiede alcune proprietà.
Laureato in Economia all’Università  di Bologna, ha conseguito anche un dottorato in matematica all’Imperial College di Londra. Dopo un’esperienza come trader alla Salomon Brothers, ha fondato nel 1999 il gruppo ION, conglomerato attivo in tecnologie, servizi e dati nel settore finanziario.
Patrimonio superiore ai 34 miliardi di dollari
Il suo patrimonio, secondo Forbes, supera i 34 miliardi di dollari. Negli ultimi cinque anni ha realizzato acquisizioni in Italia per un valore complessivo di 6 miliardi, includendo società di software, dati, servizi finanziari e partecipazioni bancarie. Tra queste: Cerved, Cedacri, Prelios. Il gruppo è inoltre diventato azionista di MPS e Illimity, nonché proprietario della Cassa di Risparmio di Volterra.
L’inchiesta della Procura di Bologna
L’indagine degli inquirenti ha voluto accertare se la residenza fiscale all’estero non fosse in realtà fittizia. Secondo l’accusa, tra il 2013 e il 2023 Pignataro avrebbe mantenuto, in via prevalente, relazioni personali e familiari in Italia, soggiornandovi per la maggior parte del tempo. Un periodo superiore a quanto previsto dalla legge per mantenere la residenza fiscale estera.
Esaminando biglietti aerei, rotte del jet privato, cartelle cliniche, celle telefoniche e legami personali, gli investigatori sono giunti alla conclusione che l’imprenditore passasse in Italia la maggior parte dell’anno. Da qui la contestazione del mancato versamento di circa mezzo miliardo di euro in imposte, salito poi a 1,2 miliardi con interessi e sanzioni, e l’accusa di evasione fiscale e, ora, dell’accordo nel pagamento di 280 milioni. Come detto, infine, resta aperto il fascicolo in Procura a Bologna