corriere.it, 8 giugno 2025
Spid a pagamento? Zangrillo rassicura: «La carta d’identità elettronica europea lo sostituirà. Gratis»
Il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo prova a rassicurare sulla questione Spid e sul rischio che il servizio di identità digitale, da luglio, possa diventare a pagamento per tutti i cittadini. E lo fa in due direzioni: su quella dei finanziamenti pubblici destinati agli operatori che forniscono il sistema di identità digitale per i servizi online della Pa (che pur essendo previsti dal 2023 sono al momento bloccati) e sulla modalità alterntaiva della carta d’identità elettronica europea.
«I 40 milioni per lo spid ci sono»
Lo spid diventerà a pagamento? «Posso rassicurare tutti: i 40 milioni che noi eroghiamo ai provider che offrono l’utilizzo dello spid – ha spiegato il ministro Zangrillo – ci sono. Ci sono da tempo dei provider che hanno deciso di far pagare lo spid, ma la nostra idea è quella di continuare a lavorare per la carta d’identità elettronica europea, che consentirà di avere uno strumento tecnologico simile allo spid in termini di funzionamento ma che funzionerà oltre i confini del nostro paese, in una logica di gratuità».
L’allarme del Codacons
Sui finanziamenti pubblici da 40 milioni di euro previsti da un decreto del 2023 e destinati agli operatori che forniscono il sistema di identità digitale per i servizi online della Pa, che attualmente risultano ancora bloccati, è intervenuto il Codacons: «Se la situazione non sarà risolta a breve e se saranno applicati costi ai cittadini per la fruizione dello Spid, il Codacons è pronto ad avviare una valanga di cause risarcitorie contro lo Stato e Agid (Agenzia Italia Digitale) da parte degli utenti interessati, finalizzate al riconoscimento del rimborso delle spese sostenute a causa dei ritardi della P.A.». La situazione che si sta delineando, sottolinea l’associazione, appare gravemente lesiva dei diritti dei consumatori, i quali negli ultimi anni sono stati incentivati a creare una identità digitale per accedere a una
moltitudine di servizi offerti dalla pubblica amministrazione e ora, per usufruire di questi stessi servizi, rischiano di ritrovarsi a pagare nuovi costi non preventivati.