corriere.it, 6 giugno 2025
Re Carlo e la battaglia sui pannelli solari nel parco di Blenheim Palace (dove nacque Churchill)
Blenheim palace è il magnifico palazzo dove nacque Sir Winston Churchill. Attorno, la natura splendida della campagna inglese più bella, giardini, distese verdi.
Qui su 3.500 acri di terreni è prevista la realizzazione di un grande parco per l’energia solare, un progetto da 800 milioni di sterline. Abbastanza vasto e imponente da aver scatenato le proteste dei residenti che adesso intendono giocare la «carta del re».
Una carta che porrà il sovrano nella scomoda posizione di dover scegliere tra le energie sostenibili alle quali ha votato anni di sua campagna per la sostenibilità. O la bellezza e integrità del territorio, un’altra delle battaglie di Carlo III prima come principe di Galles e poi come sovrano.
La carta reale di chi protesta contro il piano di installare pannelli solari fra i verdi prati della tenuta di Blenheim, è il 1705 Queen Anne Act of Parliament con il quale fu concesso Blenheim a John Churchill, primo duca di Marlborough. Insomma un atto che connette la proprietà di questo paradiso inglese direttamente con la Corona. Abbastanza per chiedere al re di decidere lui sulla disputa. Ma è anche vero che lo stesso Carlo a proposito della sua battaglia sostenibile ha voluto lui stesso pannelli solari nella tenuta reale di Sandringham verso le spiagge del Norfolk dove trascorre il Natale e anche al castello di Windsor.
A proposito di energie alternative, nel 2023 il re decise di rinunciare ai corposi profitti di nuovi progetti eolici varati dalle Crown Estates, le proprietà della Corona dai cui profitti il re trae ogni anno il suo Sovereign Grant, che ha rimpiazzato il vecchio appannaggio reale dal 2013.
Così aveva annunciato di voler fare a meno dei profitti di sei nuovi progetti eolici dalle coste del Galles e del Lancashire fino al Mare del Nord. Da questi piani di energia verde dovrebbero arrivare nelle casse delle Crown Estate fino a 1 miliardo di sterline l’anno. «È il desiderio del Re che i benefici dei progetti eolici vadano a tutti e non confluiscano nel Sovereign Grant». Con questo messaggio affidato al Keeper of the Privy Purse, insomma l’ufficio che tiene i cordoni della borsa del Re, e indirizzato al Cancelliere dello Scacchiere e al Primo ministro, Carlo III aveva agito in modo concreto. Dopo aver da tempo dichiarato il suo sostegno alla popolazione in un momento di crisi economica.
Un gesto coraggioso, che aveva confermato l’attitudine interventista nelle questioni sociali del sovrano. Un sovrano che ha sempre amato anche definirsi un «peacemaker», insomma un pacificatore. E l’ha dimostrato in mille occasioni. Chissà se riuscirà a pacificare anche la disputa attorno a Blenheim palace?