repubblica.it, 6 giugno 2025
I vincoli al porno francese fanno volare la società svizzera che li aggira: più 1000% di iscritti
Erotomani francesi in fuga verso la Svizzera dopo che, in seguito alla decisione del governo Bayrou di vietare l’accesso ai siti porno ai minori di 18 anni, le piattaforme Pornhub, YouPorn e Redtube, ovvero quelle maggiormente gettonate, hanno bloccato la visione dei loro filmati online, in segno di protesta. Come si suol dire, però, “fatta la legge trovato l’inganno”. Che in questo caso si chiama Proton VPN, una rete privata virtuale con sede a Plan-les-Ouates, un comune situato a una decina di chilometri da Ginevra.
Ebbene, appena mezz’ora dopo il blocco dei tre siti porno visibili in Francia, le iscrizioni alla rete virtuale elvetica sono aumentate del 1000%: Una percentuale addirittura maggiore di quella che Proton VPN aveva registrato, in occasione del blocco di Tik Tok da parte degli Usa, poco prima dell’insediamento dell’amministrazione Trump. Ma perchè ci si rivolge a una rete virtuale, quando una piattaforma che si utilizza abitualmente diventa inaccessibile? Repubblica Lo ha chiesto al professor Alessandro Trivillini, docente-ricercatore e Responsabile del Servizio di informatica forense presso la Supsi, la Scuola universitaria professionale della Svizzera Italiana di Lugano. “Una rete privata virtuale – la sua spiegazione – è una tecnologia che crea una connessione sicura e crittografata tra un dispositivo digitale, come uno smartphone e un server remoto”. Il vantaggio qual è, in soldoni? “Quello di consentire agli utenti di navigare in internet in modo anonimo, a tutela dei dati personali sensibili”. “Il caso francese- argomenta Trivillini -dimostra come le VPN sono spesso utilizzate per aggirare restrizioni geografiche e accedere a siti web che possono essere vietati e bloccati in determinate regioni”. In sostanza, fa ancora presente l’esperto “la VPN può far sembrare che l’utente si trovi in una posizione diversa da quella reale, ad esempio a Lugano, dove i contenuti proibiti in Francia sono disponibili, invece che a Parigi”.
Questa tecnologia, va precisato, non è illegale. E per dimostrare quanto sia diventato improvvisamente lucroso per Proton VPN il blocco dei siti porno francesi – che complessivamente servono 7 milioni di utenti al giorno – la rete privata virtuale elvetica ha pubblicato online una foto inequivocabile, con un proprio dirigente immortalato davanti a un tavolo stracolmo di banconote.