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 2025  giugno 06 Venerdì calendario

Usa, i dati sull’inflazione non convincono gli economisti: "Meno controlli, colpa dei tagli di Musk"

Gli economisti americani cominciano ad avere dubbi sull’affidabilità dei dati sull’inflazione americana elaborati dalle agenzie governative. Una diffidenza condivisa da mesi anche da molti utenti sui social, che aggiungono anche un sospetto in più: i dati sull’inflazione, che appaiono ancora sotto controllo nonostante la guerra dei dazi e l’allarme degli analisti, potrebbero essere aggiustati da funzionari fedeli al presidente Donald Trump.
Il nuovo scenario, sia quello evocato dagli economisti sia quello più complottista degli utenti sui social, sarebbe il risultato dello smantellamento delle agenzie indipendenti di controllo voluto dal tycoon. Il Bureau of Labor Statistics, l’agenzia che pubblica periodicamente i dati sull’inflazione, ha ammesso che la politica di tagli e licenziamenti sta producendo un impatto negativo sui controlli dei prezzi.
Per calcolare quelli di aprile gli statistici hanno dovuto utilizzare metodi meno precisi. Il Wall Street Journal, che ha tirato fuori la storia, precisa che non ci sono segnali che il governo voglia pubblicare dati falsi e statistiche manipolate, ma il servizio registra un declino che può impattare in modo pericoloso l’economia americana, fornendo un quadro non reale.
A caccia di jeans e fragole: come viene monitorata l’inflazione
Per calcolare il tasso d’inflazione, centinaia di dipendenti governativi controllano ogni mese attività e andamento dei prezzi nelle città americane in tutto il Paese, e lo fanno controllando il costo di molti prodotti, dai jeans alle confezioni di fragole. Se i ricercatori non possono tracciare il prezzo in una città, devono cercare un prodotto simile, ma questo complica la ricerca. “Il metodo di analisi – ha spiegato al Wsj l’economista Omair Sharif – si rivela meno efficace se deve riempire gli spazi bianchi”.
L’agenzia federale ha smesso ad aprile di raccogliere dati a Lincoln, in Nebraska, e a Provo, nello Utah. A giugno non si raccolgono più i dati a Buffalo, nello Stato di New York. Al momento l’impatto riguarda il prezzo di beni volatili a livello statale e non nazionale, ma in futuro la situazione potrebbe diventare ancora più grave.
I primi segnali di anomalie nei dati
Un piccolo numero di economisti aveva notato alcune anomalie nei dati di aprile pubblicati il 13 maggio. Quando alcuni di loro hanno chiesto maggiori informazioni al Bureau of Labor Statistics, i funzionari governativi hanno risposto con un estratto di un rapporto interno. “A partire da aprile – hanno risposto – l’Ipc (l’indice dei prezzi al consumo, ndr), ha temporaneamente ridotto il numero di punti vendita e di prezzi che ha tentato di raccogliere a causa di una carenza di personale in alcune città dell’Ipc”.
“Queste procedure – hanno aggiunto – resteranno in vigore fino a quando il blocco delle assunzioni non sarà revocato e non sarà possibile assumere e formare nuovo personale”. Il 20 gennaio l’amministrazione Trump ha imposto un blocco delle assunzioni per i dipendenti federali, e il dipartimento per l’Efficienza del governo, guidato fino a maggio da Elon Musk, ha licenziato migliaia di lavoratori federali attraverso la formula degli esuberi e gli incentivi all’esodo.