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 2025  giugno 05 Giovedì calendario

Intervista a Brenda Lodigiani

Arriva dopo Benedetta Parodi, ovvero lady perfezione, che in cucina sa fare tutto edè stata per dodici anni la motivatrice dei concorrenti di Bake off Italia-Dolci in forno. Ora, tra le cucine nel parco di Villa Borromeo d’Adda, ad Arcore, arriva l’impavida ragazza che aGialappaShow si trasforma in Annalaisa, fa la pole dance, diventa l’androide Ester Ascione. Brenda Lodigiani, comica di talento, (e che il 15 giugno salirà sul palco di Repubblica delle Idee per un dialogo con Edoardo Prati), subentra da settembre alla conduzione del cooking show in onda su Real Time. Confermati i giudici storici Ernst Knam, Damiano Carrara e Tommaso Foglia. Tornerà anche il maestro pasticciere Iginio Massari.
Sa fare la Pavlova?
«È una danzatrice russa di Ballando con le stelle?».
Sia seria.
«Non vivo più la mia vita, prendo la solita brioche con la crema e la annuso: qui c’è troppo uovo».
Quindi sta diventando esperta.
«Con un programma come questo posso solo guadagnarci.
Ho basi pessime di pasticceria. Al primo incontro c’era anche Iginio. Tommaso mi chiede: come sei messa con i dolci? E io: “Uso la busta con il preparato pronto e faccio bella figura”. Sono sbiancati. Ero ancora ingenua».
Rapporto con i giudici?
«A Iginio do del voi, è un’istituzione, non riesco a guardarlo negli occhi più di tre secondi. Ernst è il dottor Knam, Tommaso l’egregio Foglia e Damiano mister Carrara. Guardavo Bake off,la mia idea è portare nel programma l’ ironia. Con la Nazionale diventiamo tutti allenatori? Anche io dico quello che penso. Con i concorrenti mi viene l’ansia quando mancano pochi minuti e qualcuno è indietro».
Quando ha capito che voleva fare spettacolo?
«Andavo talmente male a scuola che c’era poco da fare.
Frequentavo ragioneria, adesso sto ristudiando le tabelline con mia figlia, che è alle elementari. Stavo bene solo a danza. Mi sono annoiata talmente tanto a Lodi, che inventavo storie e giochi, finivo a fare gli spettacoli per i pupazzi, il mio pubblico».
E crescendo?
«Ho capito che poteva essere una strada, all’inizio non immaginavo di saper fare le imitazioni e le parodie, ma se c’era da scherzare, io c’ero».
Nel 2006 l’hanno chiamata a Disney Channel, poi ha fatto una fatina schizzata.
«Nel 2006 ho aperto la mia partita Iva. Finisco a Disney Channel e scrivo la fatina del prato della fantasia, che si rifaceva a quel mondo. Claudio Cavalli produttore di Scorie, su Rai 2, mi prese al volo».
I suoi genitori?
«Felici. Mi levavo da casa, cantavo a tutte le ore».
Mamma sinti, papà gagio, non legato al mondo Rom. Una vita sdoppiata: le sembrava strano?
«Mentre la vivevo mi sembrava la cosa più normale del mondo.
Nove mesi a casa e l’estate con le mie cugine. Non c’erano regole, quelle che darò ai miei fIgli. C’era molta fiducia nel prossimo, si viveva in una grande comunità.
Andavamo al lago, al mare, alcuniavevano le giostre, giravamo».
Sentiva il razzismo?
«La cosa interessante è che ero io stessa a mettermi i bastoni tra le ruote: ero troppo bionda, parlavo con un accento molto lombardo, non mi sentivo inclusa nel gruppo. A casa a Lodi, invece, mi sentivo troppo ribelle per sentirmi parte di quel luogo».
Quando ha scritto il libro “Accendi il mio fuoco” (Sperling & Kupfer) che reazione c’è stata?
«Mi sono arrivati commenti assurdi. Prima: “Sei una dea, sei meravigliosa”, poi: “Questa è una zingara di merda”».
L’hanno ferita?
«Lasciano un po’ il tempo che trovano, non mi faccio condizionare dagli insulti di uno che non so come si chiama».
È stato liberatorio scrivere il romanzo ispirato alla sua vita?
«Sì, molto. Ma non l’ho riletto. Mi sono scoperta gelosa della mia storia, chiamavo l’editor: “Il libro è uscito, adesso è nelle mani di tutti”. Ero un po’ gelosa dei miei segreti».
È difficile trovare un equilibro?
«Ho calendari e agende vecchie perché ogni tanto mi piace tornare indietro, vedere come stavo. Vado in analisi da un pezzo, credo che la mia terapeuta con me si sia comprata una casa in Sardegna. Ho l’angoscia di non essere all’altezza, alle donne si perdona meno. Resto umile: se ho difficoltà chiedo aiuto. E mi piace darlo. Mi piace creare comunità a casa, nel quartiere».
Siete una comunità anche con la Gialappa’s: com’è nata la briffatrice Miriam, terrore degli ospiti?
«Chi mi conosce sa che sono io. A tratti molesta, esagitata.
Esausta».
La sua Annalaisa ha fatto coppia con la vera Annalisa, che l’ha presa bene. Marcella Bella meno, Lazza pure. Si preoccupa delle reazioni?
«Annalisa si è divertita, ha capito che era un omaggio. Se faccio una parodia non penso: “Spezziamo le gambe a qualcuno”. I buoni propositi ci sono sempre, ma devi attaccarti a qualcosa».
Canta, balla, conduce, recita: le piacerebbe fare Sanremo?
(Ride) «Come cantante? L’anno scorso ci sono stata portando Angela, la brunetta dei Ricchi e Poveri. Chi non sogna di fare il festival?».