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 2025  giugno 05 Giovedì calendario

Cocaina, 17 milioni di europei consumatori abituali. Allarme anche per ketamina e crack

Un mercato della cocaina che non si arresta e che al contrario è sempre più fiorente e in evoluzione, una diffusione di crack e una domanda crescente di sostanze sintetiche: l’Unione europea è sempre più inondata di droghe che anno dopo anno mettono sempre più sotto pressione gli Stati membri. Il rapporto annuale 2025 sulle droghe suona anche più che da nuovo campanello d’allarme, diventa uno strumento per chiedere interventi e decisione. «Basta discutere, è tempo di agire», tuona Franz Pietsch, presidente del Consiglio di amministrazione dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Euda). Un invito alla Commissione europea, perché imponga agli Stati membri un cambio di rotta.
Cocaina, ancora un problema. Sempre più grande
Il problema principale per l’Ue, quando si parla di droghe, resta la cocaina. È la principale droga pesante consumata: l’Euda rileva che solo nell’ultimo anno ne abbiano fatto uso 4,5 milioni di persone, di cui 2,7 milioni di giovani adulti (il 2,7% della fascia di età compresa tra 15 e 34 anni). Mentre i consumatori abituali sarebbero 17,2 milioni. La crescente disponibilità della droga e la sua più ampia distribuzione geografica e sociale sono dimostrate dai residui di cocaina rilevati nelle acque reflue urbane, in aumento nella maggior parte delle città con dati relativi al 2023 e al 2022. La dimensione del problema è data anche dai numeri della lotta al narcotraffico: nel 2023, per il settimo anno consecutivo, gli Stati membri dell’UE hanno segnalato una quantità record di cocaina sequestrata, pari a 419 tonnellate. Ma è solo la punta dell’iceberg.

Un chilo di cocaina in casa:“Spaccio per pagare il Fisco”
Il traffico di cocaina attraverso i porti marittimi europei in container commerciali intermodali contribuisce all’elevata disponibilità della droga. «Con l’aumento delle misure di interdizione presso i principali punti di ingresso della cocaina, i trafficanti stanno prendendo di mira anche i porti più piccoli di altri Stati membri dell’UE e dei paesi limitrofi, che potrebbero essere più vulnerabili al traffico di droga», avverte l’agenzia dell’Ue. Ma allo spostamento delle rotte e il cambio di punti di ingresso, si aggiungono anche «innovativi metodi di occultamento» che rendono sempre più difficile individuare le merci illegali. Sempre di più la cocaina arriva in Europa come sostanza composta, che viene recuperata in un secondo momento in appositi laboratori presenti sul continente. «La lavorazione della cocaina in Europa spesso comporta l’estrazione secondaria di cocaina incorporata in altri materiali (ad esempio, occultata chimicamente nella plastica), creando difficoltà per la sua individuazione nelle spedizioni commerciali», avverte il rapporto. Ancora, la base e la pasta di cocaina vengono trafficate in grandi quantità in Europa per la trasformazione in cloridrato di cocaina. Nel complesso, il traffico di cocaina verso l’Europa e la produzione di questa droga all’interno dell’Unione Europea rappresentano una sfida dinamica e dispendiosa in termini di risorse per le forze dell’ordine e le autorità doganali.
Aumenta il crack, la sfida delle anfetamine e delle nuove droghe
Risulta «preoccupante» anche l’uso di crack, segnalato e registrato sempre più in un numero maggiore di Paesi. Tra il 2018 e il 2023 il numero di pazienti che si sottopongono per la prima volta al trattamento per il crack è aumentato del 35%. Ma «anfetamine e droghe sintetiche rappresentano una nuova sfida», riconosce il presidente del cda di Euda. Solo nell’ultimo anno sarebbero stati 2,3 milioni le persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni ad aver provato anfetamine, con 9,7 milioni di europei che si ritiene siano ormai consumatori abituali.
Fentanyl, zero progressi
Nessun miglioramento neppure per quanto riguarda il contrasto alla vendita e all’uso di fentanyl, sostanza 100 volte più forte della morfina e 50 volte più forte dell’eroina. È una delle nuove droghe in circolazione, difficile da intercettare perché legale. È autorizzata dall’Ema, l’agenzia europea del farmaco, in quanto di uso comune per tutti gli interventi che richiedono anestesia totale. Spesso fiale escono dagli ospedali, o si perdono lungo il tragitto. È difficile dunque individuarla, ma l’ultimo rapporto stabilisce che il numero di decessi correlati al fentanyl e ai suoi derivati è rimasto relativamente stabile: ne sono stati registrati 153 nel 2023 (furono 159 nel 2022). «Molti di questi casi – rileva il rapporto – sono stati associati al fentanyl dirottato dall’uso medico anziché prodotto per il mercato illecito della droga».
Italia, il nodo ketamine
L’Italia viene citata nel rapporto come nuovo mercato per le ketamine, le sostanze dagli effetti allucinogeni. «Si è osservato un aumento del numero di pazienti che entrano in trattamento per problemi legati al consumo di ketamina in Belgio, Germania e Italia» rileva il rapporto. Per lo Stivale il problema però è legato soprattutto all’uso di ketamina non pura, vale a dire combinata ad altre sostanze stupefacenti. È il caso della cosiddetta «cocaina rosa» o «tucibi», miscela di ketamina, MDMA e una terza sostanza (cocaina, anfetamine o nuove sostanze psicoattive). Nel 2024, almeno tre paesi hanno segnalato il rilevamento di «cocaina rosa» o «tucibi» alla banca dati del Sistema di allerta precoce dell’Ue sulle nuove droghe, «con la maggior parte dei casi segnalati da Spagna e Italia».