ilmessaggero.it, 4 giugno 2025
Incendio all’Università della Tuscia, crolla il secondo piano: evacuati in tempo studenti e professori. «Tenete le finestre chiuse»
Incendio alle 10 all’Università della Tuscia. Le fiamme hanno divorato il tetto dove erano in corso dei lavori di ristrutturazione. Crollato in secondo piano, dove erano posizionati tutti gli uffici.
Evacuati in tempo tutti gli studenti, i docenti e il personale amministrativo. Sul posto i vigili del fuoco,i carabinieri ieri,118, polizia locale e volante. La struttura era quella che un tempo ospitava tutte le aule della facoltà di Agraria in via Falcone e Borsellino, quartiere Riello. Srtuttura anche della facolà di Agraria, ma che attualmente ospita due dipartimenti della stessa.
A seguito dell’incendio sviluppatosi presso la sede Unitus di Agraria, si invita la popolazione a non avvicinarsi al luogo delle operazioni. Sul posto la polizia locale sta provvedendo a bloccare le strade di accesso. Si raccomanda alla popolazione di tenere chiuse «tutte le finestre delle abitazioni» nel raggio di un chilometro.
Il Ministro dell’Universita e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha contattato telefonicamente il Rettore dell’Universita della Tuscia, Stefano Ubertini, per essere informata sull’incendio che ha interessato la Facolta di Agraria. Nel corso del colloquio, il Ministro ha espresso la propria vicinanza alla comunita accademica per il grave episodio e ha chiesto di essere costantemente informata sull’evoluzione della situazione. Ha inoltre assicurato il pieno supporto del Ministero all’Ateneo, con particolare attenzione alla tutela della continuita didattica.
L’incendio divampato si sta propagando anche un’altra palazzina del blocco C del polo del Riello. Si è reso necessario anche l’intervento dell’unità specializzata dell’Esercito per coadiuvare i vigili del fuoco nell’operazione di spegnimento. Da quanto appreso le fiamme si sarebbero propagate dal tetto dove erano in corso dei lavori. Poi il fuoco è arrivato anche ai laboratori sottostanti di chimica e genetica dove erano conservate sostanze altamente infiammabili, tra cui 500 litri di etanolo e bombole di protossito di azoto. Da qui la necessita di creare cordone di evacuazione con un raggio di 500 metri dalla palazzina in fiamme.