corriere.it, 2 giugno 2025
Pecore e montoni troppo cari, meno animali richiesti per la festa del sacrificio Eid al Adha
Dal punto di vista degli animali (e anche degli animalisti) è una notizia positiva: quest’anno saranno probabilmente sgozzate molte meno pecore e capre in occasione della ricorrenza di Eid al Adha, la festa del Sacrificio, ricorrenza tradizionale per tutto il mondo islamico che prevede appunto il sacrificio perlopiù di ovini e bovini celebrando il mancato sacrificio di Abramo che, dopo essere stato fermato da un angelo mentre si apprestava a calare il coltello sul figlio, decise di offrire in cambio alla divinità la vita di un montone. Ma questa diminuzione di animali uccisi non è il risultato di una libera scelta etica, del superamento dell’idea che il rispetto per la religione possa presupporre la sofferenza di altri esseri viventi. È piuttosto l’effetto di una crisi economica che sta alzando i livelli di povertà. In poche parole, per molte famiglie è diventato impossibile acquistare un animale che consenta di adempiere al rito religioso.
Questo accade in particolare in Tunisia, dove – segnala l’Adnkronos – l’avvicinarsi di Eid al Adha è segnato da un’insolita e drastica diminuzione della domanda di pecore e altri ovini o caprini da parte dei cittadini, un fenomeno che il presidente della Camera nazionale dei macellai, Ahmed Amiri, definisce una chiara forma di «boicottaggio e protesta» contro l’impennata dei prezzi. In una dichiarazione rilasciata all’emittente privata «Mosaique fm», Amiri ha dipinto un quadro preoccupante, spiegando che su circa 50 visitatori per punto vendita pubblico («rahba»), solo uno effettua effettivamente l’acquisto per il sacrificio. La causa principale di questa situazione, secondo Amiri, risiede nei prezzi «esorbitanti» degli animali, che rendono l’acquisto un lusso per la maggior parte delle famiglie tunisine.
Attualmente, i prezzi di pecore e montoni oscillano tra i 1.700 e i 1.800 dinari (500-530 euro), una cifra ben lontana dalla fascia di prezzo desiderata dai cittadini, che cercano animali a un costo compreso tra i 700 e gli 800 dinari (200-250 euro). Persino il prezzo della carne di agnello nei punti vendita regolamentati, a 21,9 dinari (6,5 euro) al chilo, contribuisce a scoraggiare i consumatori. Il rito, peraltro, dovrebbe compiersi con l’utilizzo di animali adulti.
Nonostante il calo generale della domanda per le pecore locali, si registra un notevole interesse per la carne di montone rumena. Diverse regioni tunisine, tra cui Sfax, Biserta, Le Kef, Sousse e Be’ni Khalled, mostrano una preferenza per questa importazione, suggerendo una ricerca di alternative più economiche o facilmente disponibili da parte dei consumatori. La situazione solleva interrogativi sull’efficacia delle politiche di approvvigionamento e sulla capacità del mercato di rispondere alle esigenze dei cittadini in un periodo così significativo come l’Eid al Adha.