repubblica.it, 2 giugno 2025
Mongolia, le borse griffate che rischiano di far cadere il governo
Borse griffate, anelli costosi, macchine di lusso. Come fa il figlio del primo ministro a permettersi tutto questo? Da due settimane, quasi ogni giorno, in Mongolia centinaia di manifestanti si radunano nel centro della capitale Ulan Bator, davanti al Palazzo del Governo, per protestare contro la corruzione. Proteste che hanno scatenato una (rara) crisi politica nel Paese asiatico. Con il premier che ora rischia di perdere la poltrona.
Oggi lunedì 2 giugno il Grande Hural di Stato, il Parlamento mongolo, dovrebbe mettere in calendario un voto di fiducia (chiesto dallo stesso premier) per decidere il destino del primo ministro Luvsannamsrain Oyun-Erdene e del suo governo (al momento in cui scriviamo il voto non c’è ancora stato).
Sarebbe la prima volta che un primo ministro mongolo presenta una mozione di fiducia al proprio governo, sottolineano i media locali, aprendo la strada a possibili dimissioni in caso di sconfitta.
Le proteste, guidate dai giovani, sono state scatenate da alcuni post sui social media diventati virali nelle scorse settimane pubblicati dalla fidanzata del figlio 23enne del premier che mostravano la sontuosa proposta di matrimonio ricevuta, i loro viaggi in elicottero, borse griffate, un’auto di lusso. Ma come? Non era stato proprio il premier a basare la sua ultima campagna elettorale sul fatto che lui proveniva da una famiglia povera? Come fa suo figlio ad avere uno stile di vita del genere?
L’ufficio del primo ministro ha definito “del tutto infondate” le accuse di irregolarità finanziarie. Oyun-Erdene e suo figlio si sono presentati all’agenzia anticorruzione mongola e il premier ha dichiarato che si dimetterà se l’indagine dovesse rivelare irregolarità.
Dopo le elezioni dello scorso anno, in Mongolia la coalizione di governo è formata da tre partiti. Ma il mese scorso il partito popolare del premier ha escluso dalla coalizione la seconda forza politica, il partito democratico, dopo che alcuni dei suoi giovani deputati hanno sostenuto le richieste di dimissioni del primo ministro.
Alle prese da decenni con una corruzione dilagante, non sono pochi coloro che nel Paese ritengono che le ricchezze derivanti dallo sfruttamento minerario, in particolare del carbone, finiscano nelle mani di una ristretta élite. La rabbia dei cittadini è alimentata anche dalle difficoltà economiche e dall’aumento del costo della vita. Nel 2024 l’inflazione, spinta anche dall’invasione russa dell’Ucraina, ha raggiunto il 9 per cento, secondo l’agenzia di stampa statale Montsame.