La Stampa, 3 giugno 2025
Strade senza manutenzione oggi il tavolo con le Province Giorgetti: "State tranquilli"
Azzerare i tagli alla manutenzione straordinaria delle strade. È la richiesta che l’Unione delle Province e l’associazione dei Comuni porteranno questa mattina al tavolo con il ministro Matteo Salvini nella sede del dicastero delle Infrastrutture. All’incontro, a cui parteciperanno anche i tecnici del Mef, a chiedere il ripristino integrale dei fondi ridotti nel biennio 2025-2026 saranno il leader dell’Upi Pasquale Gandolfi, che è anche presidente della provincia di Bergamo, e il sindaco di Bologna Matteo Lepore in rappresentanza delle Città metropolitane, entrambi esponenti del Partito democratico.La scure del governo ha abbattuto le risorse del 70%: su 550 milioni di euro ne sono stati sforbiciati 385, così che agli enti locali sono rimasti solo 165 milioni per gestire tutte le opere preventivate. Un intervento che ha effetti devastanti su 120 mila chilometri di vie che collegano il Paese, bisognose di assistenza e riparazione. I presidenti delle Province e i sindaci sono convinti di riuscire a strappare a Salvini l’impegno a garantire i soldi che servono per la messa in sicurezza della rete stradale: «Ci aspettiamo che venga ripristinato integralmente il fondo 2025-26», sottolinea il presidente dell’Upi. Al tavolo, continua Galdolfi parlando con La Stampa, «ci presentiamo con una rendicontazione completa di quanto hanno speso le Province dal 2018 al 2023. Da questa analisi risulta che abbiamo impegnato il 95% delle risorse assegnate dal Mit per strade e ponti, e speso oltre l’80% del totale». Il monitoraggio vuole dimostrare che le amministrazioni sono state in grado di mettere a terra i finanziamenti erogati, rispondendo al ministro leghista che invece ha giustificato i tagli con la ridotta capacità di spesa delle Province. Nei giorni scorsi sia Salvini sia il suo vice Edoardo Rixi (anche lui leghista) hanno aperto alla possibilità di verificare forme di reintegro dei finanziamenti stanziati per il 2025 e il 2026, ma con l’impegno che le risorse che si renderanno disponibili siano accompagnate da misure capaci di obbligare le amministrazioni alla spesa effettiva dei soldi erogati. «Ho capito che vogliono provare a rivedere le modalità per assegnare i fondi, ma non so come e con quale criterio, attendo l’incontro», confida Gandolfi che rivela di aver incrociato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a margine delle cerimonie per la festa della Repubblica: «Mi ha detto “stai tranquillo"».Il tema della manutenzione delle strade è diventato un caso politico perché i tagli attuati da Salvini ammontano a 1,7 miliardi di euro e si applicheranno fino al 2034. Se nel biennio 2025-2026 sono stati depennati quasi 400 milioni di euro e spostati su alcune opere del Pnrr, gli altri 1,3 miliardi, denuncia l’Upi, «coincidono con una partita di giro che ha destinato un aumento di fondi per il Ponte sullo Stretto di Messina». Un’ipotesi che però il responsabile del dicastero delle Infrastrutture ha sempre smentito. «La bagarre politica mi interessa relativamente», dice Gandolfi che aggiunge: «Quel che voglio è che le Province possano avere ancora le risorse per la manutenzione delle strade». Nei territori c’è grande attesa: l’ultima iniziativa è una lettera firmata dai sindaci di 32 Comuni del Senese e inviata ai gruppi parlamentari: «Salvini faccia marcia indietro». Valerio Lucciarini De Vincenzi, il segretario di Ali, la lega della Autonomie locali, si augura che al tavolo «possano emergere soluzioni concrete, è necessario che il governo azzeri i tagli».