Il Messaggero, 3 giugno 2025
Leonardo, l’ok di Bruxelles all’alleanza del caccia Gcap
L’alleanza per il caccia di nuova generazione Gcap fa un altro passo avanti. La Commissione europea ha dato il suo via libera alla creazione della joint venture tra Leonardo, la britannica Bae e la giapponese Jaiec, per lo sviluppo del nuovo caccia di sesta generazione nell’ambito del Global Combat Air Programme. Si tratta di un progetto avveniristico, definito come il “sistema dei sistemi”. Il Gcap opererà nei cinque domini, aria, terra, mare, spazio e cyber, secondo una struttura stellare nella quale il velivolo di nuova generazione sarà la “core platform” connessa con altri “sistemi” periferici, pilotati e non pilotati. Per il Gcap il governo italiano ha stanziato quasi 9 miliardi di euro fino al 2050. L’Italia ha una partecipazione paritaria del 33,3 per cento nel Gcap, come Regno Unito e Giappone, e in questo modi si è assicurata benefici industriali ben superiori a quelli ottenuti per esempio con l’F-35. Il nuovo programma ha importanti impatti anche sul fronte industriale, soprattutto per l’industria dell’aerospazio e difesa italiana. A parte Leonardo, nel progetto dovrebbero essere comprese Avio Aero e Elt Group, Mbda Italia e l’intera filiera, comprese le piccole e medie imprese, gli istituti di ricerca e le università. Pochi gioni fa, durante un’audizione in Senato, l’ambasciatore britannico in Italia Ed Llewellyn, ha sottolineato il valore strategico del Gcap, definendolo un possibile «fiore all’occhiello della cooperazione industriale» tra le tre nazioni partner, anche grazie alla chiara condivisione di obiettivi e di una visione comune. L’ambasciatore ha anche sottolineato come il programma abbia già generato ricadute significative, con oltre 3.500 addetti attualmente impiegati nel Regno Unito. L’obiettivo dichiarato è quello di coinvolgere, nelle tre Nazioni, decine di migliaia di figure altamente qualificate.IL PASSAGGIOIl programma Gcap sostituirà nel 2035 (con primo volo nel 2028) l’Eurofighter Typhoon nelle forze armate italiane e del Regno Unito, e il Mitsubishi F-2 nelle forze di autodifesa giapponesi. Sulla notizia del via libera senza condizione, da parte dell’Antirust europeo, alla joint venture tra Bae Systems, Japan Aircraft Industrial Enhancement e Leonardo, il titolo del gruppo italiano della difesa ha perso tutto il vantaggio accumulato in mattinata e ha frenato bruscamente, chiudendo la seduta con un arretramento dell’1 per cento.Una delle preoccupazioni riguarda i progetti concorrenti di altri Paesi del Vecchio Continente. Francia, Germania e Spagna stanno lavorando parallelamente al proprio progetto di caccia di nuova generazione, suscitando i timori di alcuni operatori del settore che si chiedono se l’Europa possa sostenere due programmi decennali.