repubblica.it, 2 giugno 2025
Allarme del capo di Stato maggiore tedesco: “La Russia può attaccare la Nato entro il 2029”
La Russia potrebbe attaccare la Nato nei prossimi quattro anni, se non prima. È l’allarme lanciato dal capo di stato maggiore tedesco, il generale Carsten Breuer, in un’intervista alla Bbc. “C’è l’intento di farlo e c’è un rafforzamento in corso delle riserve militari di Mosca”, afferma l’alto ufficiale. “Gli analisti parlano del 2029 per cui entro quattro anni dovremmo essere pronti per affrontare una possibile invasione in Europa. Se mi chiedete oggi, è una garanzia che Putin non ci attaccherà prima di quella data? La mia risposta è no: dovremmo essere pronti a combattere stasera”.
Il generale ha parlato a margine di un convegno militare a Singapore organizzato dall’Istituto Internazionale di Affari Strategici, un think tank di Londra, a poche settimane da un summit dell’Alleanza Atlantica all’Aia dove verrà discusso il budget militare. Dopo decenni in cui i Paesi europei hanno ridotto le spese per gli armamenti, l’Europa si è impegnata ad aumentarli dopo l’invasione russa dell’Ucraina e le crescenti minacce del Cremlino. Una necessità resa ancora più urgente dall’apparente disimpegno degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump, nell’incertezza che Washington interverrebbe per difendere gli alleati del vecchio continente, sebbene l’articolo 5 del trattato della Nato, caposaldo dell’Alleanza durante tutta la guerra fredda, affermi che un attacco contro un Paese membro sarebbe un attacco contro tutti e provocherebbe perciò una reazione collettiva.
Il capo di stato maggiore tedesco avverte che la Russia sta fabbricando 1500 nuovi carri armati l’anno, non tutti destinati alla guerra in Ucraina. Molti potrebbero essere usati per un attacco contro uno dei Paesi baltici: le tre ex-repubbliche sovietiche di Lituania, Lettonia ed Estonia, tutte entrate nella Nato e nella Ue dopo il crollo dell’Urss nel 1991. E il generale ha citato anche la Polonia come un Paese a rischio di essere attaccato dalla Russia.
“La minaccia da parte di Mosca è molto seria, la più seria che abbiamo visto da quarant’anni”, dice Breuer. “La situazione vista da un Paese come l’Estonia è paragonabile a sentire il calore di un incendio davanti a casa, mentre dalla Germania vediamo soltanto il fumo in lontananza. Ma la sostanza è che il pericolo è reale per tutta la Nato. Dobbiamo rafforzare le nostre difese da subito, perché soltanto con un forte deterrente militare possiamo difenderci e scongiurare un conflitto con Mosca”.
Nei giorni scorsi anche l’ex-generale David Petraeus, ex-comandante delle forze americane in Afghanistan e in Iraq, ed ex-direttore della Cia, ha dichiarato che la Lituania potrebbe essere il primo Paese della Nato attaccato dalla Russia, specie se Putin realizzerà i propri obiettivi in Ucraina.
Il generale Breuer ha citato sabotaggi dei cavi sottomarini nel Baltico, attacchi cibernetici alle reti di trasporto in Europa e avvistamenti di droni in prossimità di centrali elettriche e altre infrastrutture vitali in Germania come segnali di una guerra ibrida già condotta da Mosca contro l’Alleanza Atlantica. A dispetto delle resistenze di Ungheria e Slovacchia, il capo di stato maggiore tedesco si è detto convinto che la Nato mantenga la sua coesione e che si sia rafforzata con il recente ingresso di Svezia e Finlandia: “Tutti capiamo che la minaccia si avvicina. Tutti comprendiamo che il problema è urgente”.