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 2025  giugno 02 Lunedì calendario

Il wedding planner Enzo Miccio: “Così ho trasformato i matrimoni in una esperienza per i 5 sensi”

Presto tornerà in televisione con un nuovo programma – «qualcosa bolle in pentola, non posso anticipare nulla» – ma Enzo Miccio è impegnatissimo per la sua «alta stagione». «Come un bagnino, ritirerò le cabine a ottobre», scherza. È nel bel mezzo dei preparativi di un matrimonio quando lo raggiungiamo al telefono, sta per partire per una meta all’estero. Si scusa con la massima cortesia, una futura sposa lo chiama e non può farla aspettare: «Torno da lei tra pochi minuti, promesso». Napoletano di origini poi trapiantato a Milano – dove muove i primi passi della sua carriera nel settore della moda e delle sfilate – Enzo Miccio è il wedding planner per eccellenza. In tv è famoso ormai da 20 anni: era il 2005 quando diventava il volto della serie televisiva “Wedding Planner”. Nel 2009 ha persino fondato un’accademia, con corsi non solo sull’organizzazione dei matrimoni e degli eventi ma pure sulla moda e sull’immagine. Oggi ha un’azienda con sette dipendenti e «innumerevoli» collaboratori sparsi per la Penisola. Firma linee di abiti e scarpe da sposa, oltre che gioielli.
Enzo Miccio e gli eventi in riviera ligure: quali sono le sue mete preferite?
«La Liguria offre location incredibili per i matrimoni, come succede spesso in tutta la nostra bellissima Italia. Siamo meta anche per gli stranieri che decidono di convolare a nozze, e non mi stupisce. Portovenere, Santa Margherita e Portofino sono le zone che in questi 26 anni di lavoro ho frequentato maggiormente in Liguria, ma ho un legame speciale con Rapallo, perché lì organizzai i matrimoni dei miei esordi. Quest’anno ho poi una cliente di Sanremo – città che tanto ho frequentato per il Festival – la quale ogni volta che viene a fare le prove dell’abito mi delizia portandomi limoni incredibili, che nulla hanno da invidiare a quelli amalfitani».
I luoghi che invece frequenta meno?
«Per le Cinque Terre ho purtroppo meno richieste, eppure mi piacerebbe molto farle scoprire: mi è capitato un bellissimo evento a Monterosso, con un allestimento in campagna con una vista mare incredibile. Non era la classica terrazza, cenammo tra ulivi e vitigni, fu unico. Grazie al mio mestiere, poi, ho scoperto una Genova che non conoscevo».
Come?
«Qualche anno fa per una sposa dovetti fare scouting per trovare la location perfetta. Non so descriverle la mia meraviglia quando ho varcato la porta dai tesori nascosti che la città ha rivelato: palazzi incredibili, perle tra vicoli e carruggi, affreschi e giardini segreti. Fu inaspettato».
Cerimonia e festa di nozze in questo quarto di secolo da lei attraversato sono tanto cambiate?
«Radicalmente, e con un filo di orgoglio posso dire di aver iniziato la rivoluzione. Mi piace dire che ho “disossato” il matrimonio. Sembrava bastassero un bel vestito, le bomboniere e il sequestro degli invitati per ore intorno a un banchetto. Fin dall’inizio ho cercato di rendere l’evento più snello e più dinamico, sono serviti costanza e tempo per raggiungere il mio obiettivo perché era un concetto fermo da tanti anni: rendere il matrimonio non solo un pranzo di nozze ma un’esperienza a tutto tondo per coniugi e invitati».
Il cibo è passato in secondo piano?
«Impossibile, la buona cucina fa parte della nostra cultura. Ma ora gli ingredienti per un evento sono anche la musica e l’intrattenimento, una bella decorazione e design floreali esclusivi. La mia politica è da sempre il coinvolgimento dei cinque sensi. Negli anni il comparto eventi è cresciuto esponenzialmente, si sono create professionalità che prima non esistevano, per rispondere a nuove esigenze. Dalla musica all’intrattenimento, dal design per la tavola alle wedding cake scenografiche».
Le è mai capitato di dire no a qualche richiesta?
«È successo, ma non è la normalità. Anche perché essere consulente degli sposi è per me creare una sorta di corrispondenza di amorosi sensi, un rapporto di feeling ed empatia. Il cinque maggio ho festeggiato il mio compleanno a Milano e a un certo punto della serata mi sono reso conto che la maggior parte delle mie grandi amiche di oggi le ho conosciute organizzando i loro matrimoni. Vengono dalla Puglia, da Roma, da Napoli… si sono creati rapporti indissolubili, cresciuti nel tempo».

Durano di più le amicizie o i matrimoni? Con tante nozze celebrate… tiene il conto anche di quelli “scoppiate”?
«Non riesco più ad avere una statistica, son sincero. Ci sono molti matrimoni, certo, che sono finiti».
Ci si sposa più in Comune che in Chiesa?
«Sicuramente negli ultimi anni sono aumentate le celebrazioni laiche all’aperto, che ricalcano il rito americano con tanto di gazebo di fiori nella natura o celebrati sulle terrazze vista mare. L’informalità piace molto ai moderni sposi».
Lei ha una preferenza?
«Penso che la Chiesa sia la scelta più sentita per chi è credente».
Lei lo è?
«Sì, lo sono. Quando entro nelle meravigliose chiese italiane cerco sempre di farlo in punta di piedi, con il massimo rispetto, e penso a ogni allestimento di fiori – si sa, sono per l’abbondanza – per esaltare la bellezza della sacralità».
Miccio a cosa non rinuncerebbe mai?
«Proprio a essere circondato dalla bellezza. La cerco in ogni cosa. Nelle persone che mi circondano, nella casa in cui abito, negli allestimenti, nel mio lavoro».
E che cos’è per lei la bellezza?
«Un incastro tra equilibri, una creazione di alchimie. Il disegno su cui tanto hai lavorato e che finalmente prende forma e si realizza. Ciò che procura un senso di piacere e per cui, in definitiva, vale la pena vivere. Una tavola con quattro amici a chiacchierare e scherzare».
Curiosità: ma è vero che sua madre non la guarda mai in televisione?
(Ride) «Ah sì, lei è la mia peggior fan, è fatta così. Quando le faccio un regalo, non c’è mai verso che le piaccia. All’inizio ci restavo male, ora non più. Ha 74 anni e quando andavo in onda fino a tardi a “Ballando con le stelle” (arrivò in semifinale, ndr) lei preferiva andare a dormire piuttosto che vedere come sarebbe andata a finire».

In questa stagione televisiva ha condotto su Rai 2 “Top – tutto quanto fa tendenza”. Tornerà presto sul piccolo schermo?
«È stata una bellissima esperienza, sono soddisfatto per la sua riuscita, e i progetti per il futuro ci sono. Devo dire che dagli inizi a oggi non sono mai scomparso per molto dalla televisione. Se non le rivelo niente sui prossimi impegni non è perché voglio fare il figo, ma perché sto pensando agli incastri tra la vita della mia azienda e la registrazione di puntate. Ho ricevuto in questi giorni una bella offerta, ma devo coniugare la televisione con la mia vita da nomade con la valigia in mano, perché non posso mai tradire le mie clienti».