Corriere della Sera, 31 maggio 2025
Ricerche online e il dilemma degli innovatori
Era il 1997 quando veniva licenziata alle stampe l’opera più nota del professore di Harvard e imprenditore Clayton Christensen, «Il dilemma dell’innovatore. Come le nuove tecnologie possono estromettere dal mercato le grandi aziende». Lo stesso anno in cui Sergei Brin e Larry Page fondavano Google. Il libro – che ha avuto un grande successo accademico fino ad essere citato nel giallo con Daniel Craig, «Glass Onion» – non poteva dunque affrontare il caso. Tra gli esempi delle grandi aziende che, dopo aver conquistato il mercato, venivano schiacciate dall’impossibilità di usare la nuova ondata di innovazione contraria al proprio modello, fallendo (ecco il dilemma), c’erano dei dinosauri. Come la Kodak, fondata alla fine dell’Ottocento da George Eastman. Il suo motto era: «Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto». Solo che il resto non c’è più, inghiottito dal digitale. Quando la società chiese il Chapter 11, cioè la protezione dai creditori, fu uno choc generazionale. Ma il rito dei rullini («Carta Kodak o le altre?») era già finito. Il ricordo di carta è andato da tempo. Forse anche la memoria.
Come mai la Kodak non seppe gestire l’addio al mondo analogico? Sembrano interrogativi del Giurassico. Ma oggi quel libro di Christensen dovrebbe già essere riscritto per porsi la stessa domanda su Google. La dominatrice delle ricerche online grazie ai link sponsorizzati era talmente potente da minacciare la stampa con la chiusura di Google News nei Paesi che non accettavano il suo modello anche per gli articoli. Eppure ora il dilemma è se manterrà la propria posizione nell’era dell’AI in cui la risposta degli algoritmi è unica e dunque decade il gioco dei link (dove gli inserzionisti pagano). Noi umani continueremo a porre le domande, vero esercizio di potere e intelligenza. Ma chi sarà a darci una risposta, per ora, non è così certo. Parafrasando Catone: Petitionem tene, cerebra artificialiter sequentur. Controlla la domanda, le intelligenze artificiali seguiranno.