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 2025  giugno 01 Domenica calendario

Greta Thunberg a Catania, in missione verso Gaza: «Fermare il genocidio tocca a noi»

È tornata a parlare, Greta Thunberg. Questa volta di Palestina e di genocidio da parte di Israele. Lo ha fatto questa mattina, nella piazzetta affollata del porticciolo di San Giovanni Li Cuti di Catania, dove è ormeggiata da venerdì sera la barca a vela Madleen della Freedom Flotilla Coalition, in partenza oggi stesso per Gaza. Per «rompere l’assedio» di Israele contro la Palestina.
«Sono qui perché, se c’è rimasto un briciolo di umanità, dobbiamo combattere per la Palestina e per la Palestina libera» ha detto la giovane attivista fondatrice di Fridays For Future Greta Thunberg, prendendo il microfono insieme agli altri 11 membri dell’equipaggio della Madleen, tra cui l’attivista brasiliano per la giustizia sociale e climatica Thiago Àvila, Yasemin Agar, psicologa sociale, ricercatrice esperta in dinamiche di conflitto, partecipazione politica e movimenti collettivi, Ann Wright, ex colonnello dell’esercito americano, e l’attore irlandese Liam Cunningham, volto noto per il ruolo di Ser Davos Seaworth della saga Il Trono di Spade.
«Questa missione non riguarda affatto noi 12 membri dell’equipaggio» ha chiarito Thunberg. «Questa missione riguarda i palestinesi che vengono sistematicamente affamati, sottoposti a pulizia etnica e genocidi da Israele, in decenni dopo decenni di soffocante oppressione. E questo avviene con il sostegno dei nostri governi, delle nostre istituzioni, delle nostre aziende, dei nostri media. Quando il fallimento del diritto internazionale, delle istituzioni internazionali, del governo e della comunità internazionale stessa non riesce a sostenere alcuna decenza umana e ci lascia con nient’altro che impunità per i responsabili di ecocidio e genocidio – ha proseguito – allora tocca a noi essere gli adulti presenti».
La sua voce è calma, ferma, determinata. Il suo carisma potente e magnetico, nonostante la statura fisica di una ragazza di appena ventidue anni capace di scuotere il mondo. «Con le persone emarginate e colonizzate – ha detto – che soffrono di più a causa dell’attuale situazione quotidiana estremamente violenta, quando la loro sofferenza è, nella migliore delle ipotesi, ridotta a una tendenza sui social media che condividiamo nelle nostre storie di Instagram. E quando la genuina volontà delle persone di voler cambiare le cose viene catturata dagli interessi e dall’avidità delle multinazionali, che ci dicono di acquistare solo da alcune aziende meno distruttive di altre, e votiamo tra partiti che non mettono in discussione lo stato di fatto, allora tocca a noi mobilitarci» ha continuato Greta davanti la folla attenta, che interrompe il silenzio dell’ascolto solo per applaudirla.
E ancora: «Stiamo salpando oggi, circa un mese dopo il nostro ultimo tentativo di proseguire con questa missione. La barca è stata bombardata due volte. Tutte le prove suggeriscono Israele. E lo stiamo facendo perché dobbiamo mantenere la promessa fatta ai palestinesi di fare tutto il possibile per protestare contro il genocidio e cercare di aprire un corridoio umanitario e rompere l’assedio. E lo stiamo facendo perché, a prescindere dalle avversità che ci troviamo ad affrontare, dobbiamo continuare a provarci, perché il momento in cui smettiamo di provarci è quello in cui perdiamo la nostra umanità».
Sulla parola “umanità” Greta Thunberg si commuove. Le parole le si spezzano in gola, gli occhi le si riempiono di lacrime. Ma prosegue, senza fermarsi. «Per quanto pericolosa sia questa missione, non è minimamente pericolosa quanto il silenzio del mondo intero di fronte a un genocidio di squadra. Contiamo su di voi affinché usiate la vostra voce, la vostra piattaforma, tutto ciò che avete a disposizione per proteggere l’umanità, proteggere i diritti umani e stare dalla parte giusta della storia. Grazie».
L’equipaggio della Madleen della Freedom Flotilla, una volta salpato da Catania, affronterà 7 giorni di navigazione fino a Gaza. Dopo che lo scorso 2 maggio la nave umanitaria Conscience della Freedom Flotilla era già stata respinta in acque internazionali dai droni delle forze israeliane.