Avvenire, 31 maggio 2025
Aumenta la criminalità nei porti italiani
Nel corso del 2024 sono stati registrati 115 casi di criminalità all’interno dei porti italiani con un incremento del 4,5% rispetto al 2023 e con il coinvolgimento di 30 porti (erano 28 nel 2023). Complessivamente nel triennio 2022-2024 sono 365 gli eventi criminali nei porti, uno ogni 3 giorni, con il 2022 anno peggiore con 140 eventi criminali. E non si tratta di crimini secondari. Infatti ben 109 sono stati i clan censiti, tra il 1994 e il 2023, che hanno operato in attività illegali e legali in 69 porti italiani. Lo denuncia Libera nella seconda edizione del Rapporto “Diario di Bordo. Storie, dati e meccanismi delle proiezioni criminali nei porti italiani”, presentato ieri a Genova.
«I porti – sottolinea la copresidente, Francesca Rispoli – sono porte d’ingresso e di uscita per traffici leciti e illeciti. Sono spazi in cui mafie e corrotti trovano terreno fertile per operazioni di contrabbando, traffico di droga, frodi fiscali, ma anche per inserirsi nelle catene logistiche legali, infiltrare imprese, pilotare appalti, e riciclare denaro». Maglia nera spetta al porto di Livorno con 16 casi di criminalità, con ben 6 sequestri di cocaina. Seguono i porti di Bari e Genova con 10 casi (quest’ultimo scende dalla prima posizione del 2023 quando aveva registrato 13 casi). Il porto di Bari registra l’incremento maggiore, passando da un caso del 2023 ai 10 del 2024, seguito da Napoli (da 1 a 7 casi) e Venezia (7 nel 2024, erano 2 nel 2023). Dei 115 casi di criminalità, il 77,9% (89) riguarda attività illegali di importazione di merce o prodotti (era il 75,4% nel 2023), il 9,5% (11) riguarda attività illegali di esportazione di merce o di prodotti (nel 2023 il 12,7%), il 5,2% (6) sequestri di merce in transito. Se prendiamo in considerazione i business illegali, anche per il 2024 il dato che spicca maggiormente riguarda il traffico di prodotti contraffatti, pari al 37,7% dei casi, seguito dal traffico di stupefacenti con il 27% e il contrabbando con il 19,2%. In misura marginale seguono episodi relativi al traffico illecito di rifiuti (5,2%) e illecito finanziario (3,5%). Per quanto riguarda il narcotraffico in testa troviamo quello della cocaina (77,4%). Con 24 operazioni di sequestro che hanno coinvolto 11 porti. Coca nell’80% dei casi nascosta su navi porta container.
I clan coinvolti negli affari criminali appartengo soprattutto a ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra. Compaiono, però, anche altre organizzazioni criminali di origine italiana: banda della Magliana, Sacra Corona Unita, Stidda e gruppi criminali baresi. Si trovano, inoltre, le proiezioni di diversi gruppi stranieri. Ma non si tratta solo di crimini mafiosi. Sono infatti 41 gli episodi di presunta corruzione avvenuti nelle Autorità di Sistema portuale italiane tra il 2018 e il 2024.