corriere.it, 30 maggio 2025
Steven Basalari: «Con 300mila euro si apre una nuova paninoteca. Steve Aoki al Number One? È costato 70 mila euro ma ha dimostrato la mia ascesa. Ora Anna Pepe è la rapper numero uno in Italia»
«L’attività del Number One è vecchio stile invece la paninoteca è in prospettiva la più semplice da scalare. Con 300mila euro si apre una nuova paninoteca» rivela l’imprenditore bresciano e gestore del Number One Steven Basalari ad Aperibiza Podcast.
Il businessman rivela l’elevata entità degli investimenti per avviare un’attività notturna. «Per aprire una discoteca ci vogliono milioni. Ma assumere le persone è la principale limitazione che impedisce di investire. Una volta era molto più semplice trovare barman, oggi le motivazioni che spingono un ragazzo a intraprendere questa professione non sono nei 130 euro di guadagno a sera ma nell’occasione di conoscere le ragazze e di divertirsi. Sono molti i profili che ho scartato per mancanza di voglia. Al colloquio tutti i candidati chiedono la retribuzione, i giorni di lavoro e le ferie» confessa Basalari.
Le stesse difficoltà sul mercato si riscontrano nella ristorazione. «Per il mio locale “Con Mollica o Senza?” non voglio salumieri ma persone che sappiano assemblare un panino e fare fatica: da noi si fanno 700 panini al giorno, non serve essere uno chef stellato» dice Basalari. E la causa di questa penuria di manodopera è facilmente individuata nell’esempio dei socialnetwork: «È colpa dei social che vendono il sogno in qualsiasi momento e non fa vedere alle persone la realtà dei fatti. La cosa bella è che molti si ispirano a migliorare. Mio padre diceva di fare un gradino e consolidarlo. Però la gente si danna l’anima per la chiave del successo e soldi facili, ma nulla è facile».
Insomma, tanto lavoro per Basalari ma anche momenti in cui ritagliarsi le giuste pause. «Ibiza è la mia seconda casa, qui a 18 anni facevo una vita diversa da quella di ora. Adesso mi piace andare per ristoranti, beach club e ogni tanto fare qualche serata. Inizialmente mi ha colpito questa isola perché era piena di ragazze provenienti da tutto il mondo e potevo vedere i miei artisti preferiti, tra cui il numero uno David Guetta che in Italia è rarissimo vederlo» aggiunge il gestore della discoteca Number One.
Ripercorrendo i suoi successi, il trentaduenne ricorda che nel 2016 «è venuto Steve Aoki al Number One e questo ha rappresentato il simbolo della mia ascesa. Lì ho colto una buona opportunità dal mercato e nel Bresciano è stata una data record con 8mila paganti. Per i numeri abituali, sono tanta roba e abbiamo capito che c’erano altre possibilità. Steve Aoki è costato 70 mila euro a cui aggiungere tutti i vizi più strani, acqua, scarpe della tale marca, ecc. Mio padre voleva mandarlo a quel paese quando ha appreso delle richieste ma alcune cose non gliele ho dette perché ho gestito tutto con l’agenzia».
Da quel momento, sono approdati in Franciacorta molti deejay di fama internazionale: «Axwell e Ingrosso hanno chiesto 80mila euro a testa per la serata. Era un dare e avere che poteva avere un senso se si facevano 8mila paganti con l’ingresso a 30 euro. Poi anche gli altri locali l’hanno fatto e i prezzi sono aumentati fino a cache insostenibili. Poi dopo 3 anni in Italia è completamente finita la moda dei deejay ed è arrivata la trap. Dark Polo Gang e Sfera Ebbasta hanno fatto un cambio notevole. I locali che per primi hanno creduto a loro, hanno avuto i maggiori benefici. Io all’inizio ho creduto in Sfera Ebbasta e gli davo 12mila euro a sera, cosa ben diversa dai 100mila che chiedono oggi. Tutte le bolle di mercato sono dettate dalla domanda. Oggi noi gestori siamo in difficoltà, non c’è l’equilibrio tra dare e avere. Dal 2025 a oggi sempre meno discoteche italiane porteranno ospiti trap. Vedremo quello che ci sarà dopo» sottolinea Basalari. Il ruolo di scopritore di talenti calza a pennello per l’imprenditore franciacortino: «Ho scritto ad Anna Pepe quando aveva 45mila followers e ora è la rapper numero uno in Italia» puntualizza.
Passano le mode, i periodi storici ma la discoteca della famiglia Basalari resta un riferimento nella Franciacorta: «Mio padre non avrebbe mai venduto il Number One piuttosto si sarebbe tagliato le gambe. Anche quando erano importi da accettare, non ce l’ha mai fatta a vendere» rivela il trentaduenne.
E oltre al valore dell’impresa, c’è quello del sedime in cui è collocata la discoteca. «Siamo in un territorio molto importante della Franciacorta. Ha un valore al mq molto importante. La discoteca è un debito, è come avere un Titanic di cui si usa una stanza sola. Se arrivasse un fondo che proponesse di costruire un villaggio, un residence o 200 villette a schiera con campi da padel – questa è la destinazione inserita nel pgt nei 77mila mq del Number One -, e se arrivasse l’offerta giusta, accetterei. Successivamente investirei questi introiti nel mondo della notte per un locale di dimensioni ridotte e in una località ideale» spiega Steven Basalari.
Prima di conquistare i social, il gestore della discoteca franciacortina avrebbe potuto ambire a un avvenire promettente nel calcio. «Giocavo a calcio nelle giovanili del Milan, giocavo con Davide Calabria. Avrei potuto sfruttare la conoscenza di mio padre con tutti i presidenti delle squadre di calcio per affermarmi. Per esempio, la casa in cui vivo tutt’ora era dell’ex presidente dell’Atalanta Ruggeri e ci ha vissuto per vent’anni. Un anno mi voleva l’Albinoleffe. Però la mia timidezza mi ha frenato, prima della partita vomitavo sempre» commenta Basalari.
Poco male perché la vita imprenditoriale ha riservato profonde soddisfazioni al bresciano: «Nel mese di agosto 2024 a Napoli, in una bottega da 30mq e da 1500 euro di affitto al mese, abbiamo fatturato 228.500 euro un anno e mezzo dopo l’apertura» dice Basalari parlando di Con Mollica o Senza?. Proprio l’attività avviata con il socio Donato De Caprio è motivo d’orgoglio anche per la lotta allo spreco alimentare: «Da quello che sento quando sono nel locale, l’80% dei clienti fa togliere la mollica. Tanta gente è a dieta e vuole mangiare più leggero. Abbiamo trovato questa azienda che produce la birra artigianale utilizzando la mollica in eccesso del nostro locale Con Mollica o Senza?» afferma il businessman bresciano.
Infine, una replica a chi lo accusa di essere un figlio di papà: «A oggi non ho ancora ereditato niente perché sono in ballo con i miei fratelli. Ho preso la casa in cui vive mia mamma e la gestione del Number One ma non la proprietà. Io organizzo soltanto le serate» conclude Steven Basalari.