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 2025  maggio 30 Venerdì calendario

Haiti, per fermare le gang il governo chiama i mercenari del fondatore di Blackwater

Sconfiggere le gang con i mercenari americani della caccia a Bin Laden e dei massacri di civili in Iraq. È il piano del governo provvisorio di Haiti, guidato da Alix Didier Fils-Aimé, che secondo il New York Times avrebbe assunto dei contractor statunitensi per liberare le vaste aree del Paese sotto il controllo delle bande criminali. Tra i membri della task force assoldata dal primo ministro ad interim c’è Erik Prince, ex Navy Seal e fondatore di Blackwater (ora Constellis), la compagnia militare privata che ha collaborato con gli Stati Uniti durante il conflitto in Iraq, macchiandosi di crimini di guerra sui civili con il massacro di piazza Nisour a Baghdad.
La polizia del Paese caraibico ha pubblicato dei video, poi rimossi, di bombardamenti con i droni sulle gang a Port-au-Prince. Un equipaggiamento troppo avanzato per le forze haitiane. Stando al Nyt, dietro c’è la task force di Prince, che sta preparando una massiccia operazione in estate, con 150 mercenari reclutati tra i veterani americani e armi pesanti. Nella capitale, le bombe sganciate dai droni cadono da mesi, e hanno ucciso più di 200 persone senza colpire nessuno dei boss criminali, racconta Pierre Esperance, capo del National Human Rights Defense Network, un’Ong attiva nella capitale.
La guerra con le gang
Ad Haiti la guerra tra il governo e la criminalità organizzata va avanti dall’anno scorso, quando le più di 200 gang hanno formato l’alleanza Vivre Ensemble, organizzandosi in veri e propri eserciti. Dopo aver causato delle evasioni di massa, le milizie hanno assunto il controllo di Port-au-Prince e di buona parte del Paese. A capo dell’alleanza c’è l’ex poliziotto Jimmy Cherizier detto “Barbecue”.
Da allora l’isola è caduta in una spirale di violenza: secondo il rapporto di Amnesty International oltre 5,5 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria e sono gravemente denutriti o ammalati per l’epidemia di colera. Chi riesce a scappare (sono oltre 312mila i rifugiati haitiani in tutto il mondo) spesso viene rispedito all’inferno da cui proviene perché non ha i documenti, come nel caso di chi è fuggito dai vicini della Repubblica Dominicana. Per mangiare, le ragazze, spesso minorenni, sono costrette a rapporti sessuali con i criminali, mentre bambini e ragazzi devono arruolarsi nelle gang.
E ora quei bambini rischiano di essere massacrati dai mercenari di Erik Prince. Non è ancora chiaro quanto e come il governo provvisorio pagherà la task force. Il veterano haitiano-americano Rod Joseph si è detto molto preoccupato della collaborazione diretta tra il Paese caraibico e il fondatore di Blackwater: “Se è mandato dal governo degli Stati Uniti, almeno deve avere la parvenza di chi deve rispondere al Congresso. Se si tratta solo di lui, non deve dare spiegazioni a nessuno”.