repubblica.it, 30 maggio 2025
Intervista a Giuseppe Barboni
Il lusso come lavoro, la lotta greco-romana come disciplina. Giuseppe Barboni ha da poco conquistato il titolo di campione d’Italia master nella categoria 100 kg: “È uno sport che amo, mi piace per tenermi in forma senza farmi troppo male. Poi io sono grosso al naturale, pensi che non faccio neanche sala pesi, Qualcuno ha persino detto che mi dopo… Ma siamo seri, perché dovrei farmi del male senza senso?”.
L’arte della lotta serve sempre. C’è un video in cui lei immobilizza un uomo.
“Ero a Cannes, l’ho tenuto fermo dieci minuti. Tecnicamente però non ho usato la lotta ma il jiu jitsu. Si era appena fregato un rolex da 400mila euro... Lo jiu jitsu è uno degli sport che ho praticato. Ho fatto anche Mma e un po’ di boxe”.
Tra l’altro stava per replicare, ospite alla Zanzara, contro il rapper Musta Ré…
“Si stava comportando in una maniera fastidiosa, glielo ho fatto notare, ma a parole. Comunque poi ci siamo chiariti”.
Lei è tricolore master. Quale è il livello dei suoi avversari?
“Rischi di incontrare gente che la lotta greco-romana l’ha fatta ad altissimo livello, non chi si trova lì a fare un’esperienza quasi per caso. Magari tipi con la stazza dei miei due preferiti, l’orso russo Karelin e il cubano Mijaín López”
Torniamo a Cannes e all’orologio da 400 mila euro, roba di lusso.
“L’orologio non era mio, però del lusso ho fatto un business. Lavoro prevalentemente tra Cannes e Montecarlo, sono tornato appena dal Festival del Cinema e dal Gp di F1”.
Del resto Forbes non inserisce chiunque tra i primi cento manager italiani. Con lei lo ha fatto.
“È successo nel 2022. È una medaglia sul petto, di quelle che restano per sempre, un po’ come quelle di campione olimpico”.
E torniamo al lusso come lavoro. Come funziona?
“Ho una società di Luxury Management. In pratica forniamo ai ricchi un viaggio su uno yacht, un jet, qualunque cosa serva loro. Per esempio, tra festival di Cannes e Montecarlo, lo slot all’aeroporto va preso dodici mesi prima. E ci pensiamo noi”.
Ci faccia qualche altro esempio pratico.
“Mica è facile, perché i ricchi non sono tutti uguali. Ci sono quelli che fanno show off e chiedono tre macchine di scorta, anche se il realtà non ne avrebbero bisogno, ma vogliono comunque essere al centro dell’attenzione. Al contrario invece c’è gente che sceglie un profilo basso. Tipo alcuni tedeschi. Sono ricchissimi ma non amano i social, WhatsApp e qualsiasi altra forma di tracciabilità”.
Eppure la percezione è quella che chi ha i soldi ostenta.
“Guardi che noi ostentiamo ciò che non abbiamo. A volte sui social vedi gente con la Ferrari, ma alla fine della storia magari sono bravi con i leasing… Il ricco non ostenta, ha solo da perdere. Magari lo fanno i figli, ma raramente si fa notare chi è al centro di tutto”.
Come ha cominciato?
“Famiglia parecchio benestante, vivevo a San Benedetto. Stesse facce, stesse passeggiate. In tv mi vedevo la serie College, feste, donne. E allora a 15 anni ho scelto il collegio militare a Venezia, solo invece delle feste c’era da alzarsi alle 5 e mezzo di mattino e iniziare l’addestramento. Tosto, mi è piaciuto però, tanto che poi sono entrato nei carabinieri”.
E dalla benemerita a imprenditore del lusso come è stato?
“Non mi sono inventato niente. Ho solo industrializzato un mercato, prima c’era il pr di turno che rivestiva il ruolo a mozzichi e bocconi, noi curiamo tutto. Posso definire la mia attività una sorta di Amazon del lusso”.
Ma ci sarà stato un momento è rimasto ammaliato dal profumo del business.
“In Russia nel 2007. Ci ero andato per una mia ex, da casa mi avevano detto che mi avrebbero mandato dei soldi e invece non si vedeva un rublo. È finita che dalla ex non ci sono più andato, ho conosciuto due ragazze che mi hanno ospitato a casa loro e ho messo su pure una piccola attività di import-export”.
Due ragazze. Del resto si sa che lei è uno che piace. Le attribuiscono un flirt con Sharon Stone. Conferma?
“Dico solo che ci siamo conosciuti lo scorso anno. È una donna di straordinario fascino, ha una luce particolare, diversa”.
Il suo nome lo hanno accostato anche a Nina Moric, Anna Falchi, Dayane Mello, Anna Safroncik. Come la mettiamo?
"Quella di galantuomo, quale io mi ritengo, voglio e spero di lasciarla come ultima medaglia sul petto”.
Però lei nel divismo si trova bene, confessi.
“Sono amico di Andy Garcia e Adrien Brody. Persone gradevolissime e assolutamente normali lontano dai riflettori. Una volta che le conosci sono più alla portata di molti altri”