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 2025  maggio 30 Venerdì calendario

Paesi europei sbilanciati nella corsa al riarmo Atene ha il quadruplo dei panzer di Berlino

Su quali capacità militari possono contare i Paesi europei dell’Alleanza atlantica per difendere il continente in caso di attacco? In un dossier della tedesca Frankfurter Allgemeine Zeitung sono messi a confronto i pilastri su cui si sostengono le forze armate in Europa: soldati, difesa terrestre, aerea e navale.
Secondo le ambizioni del cancelliere Merz le forze armate della Germania dovrebbero «diventare l’esercito convenzionale più forte d’Europa». Ma la distanza tra aspirazioni e realtà è grande. L’esercito federale è meno numeroso di quello polacco, che a sua volta è più piccolo di quello francese. Mentre le truppe italiane sono inferiori a quelle tedesche ma superiori a quelle britanniche. La Germania può contare su 182.000 soldati e 62.000 riservisti. Il piano è di arrivare entro il 2031 a 203.000 effettivi, mentre si aspira ad averne in tutto 460.000. Un numero altissimo, se non fosse che durante la guerra fredda la Bundeswehr aveva 500.000 soldati e 800.000 riservisti. La Francia ha le forze armate più numerose tra i Paesi Nato della Ue con circa 202.000 unità, mentre la Polonia ha lo stesso numero di soldati ma può contare su 300.000 riservisti. Secondo Varsavia gli effettivi nei prossimi anni saliranno a 300.000 e dal 2027 ogni anno circa 100.000 persone dovrebbero sottoporsi a un training militare volontario. L’Italia conta su 170.000 soldati, seguita da Regno Unito con 141.000, Grecia con 132.000 e Spagna con 122.000.
La grandezza degli eserciti però non riflette necessariamente la situazione delle capacità militari. Ad esempio, la leadership circa il numero di carro armati da combattimento tra i Paesi Nato in Europa (Turchia esclusa) è della Grecia, seguita da Polonia, Germania, Spagna, Gran Bretagna, Francia, Finlandia e Italia. Il nostro Paese ha la metà dei panzer di cui dispone la Germania, e Berlino a sua volta ne ha un quarto di quelli della Grecia. Atene può contare su oltre 1300 veicoli corazzati da combattimento in gran parte per via della competizione con il vicino turco (che ne ha 2378), tra cui 170 modelli di Leopard 2 costruiti ad hoc e 183 Leopard 2A4. A questi si aggiungono 500 vecchi Leopard 1 e 375 M48 americani. Secondo il Military Balance, la Polonia è al secondo posto con 662 veicoli corazzati da combattimento, alcuni di fabbricazione tedesca (200 Leopard 2), altri americana (oltre 100 M1A1) e altri ancora sudcoreana (71 K2). La Germania è terza in classifica con 300 panzer Leopard 2. Nel corso dell’anno Berlino potrebbe avere ancora 209 Leopard 2A5/A6 e 104 Leopard 2A7v, riporta l’International institute for strategic studies. E altri 105 Leopard 2A8 di seconda generazione arriveranno entro il 2030. La Spagna segue a ruota la Germania con 274 Leopard 2. Ancora dietro la Francia con 200 Leclerc e la Gran Bretagna con 213 Challenger 2 mentre la Finlandia ha 200 Leopard (100 2A6 e 100 2A4). L’Italia dispone di oltre 150 Ariete.
Sulla difesa aerea il Paese messo meglio è la Francia. L’aeronautica francese dispone in tutto di 240 caccia a cui si aggiungono i 60 della Marina. Per lo più si tratta di diversi modelli di Mirage, che sta cercando di sostituire con i più moderni Rafale (142). La seconda è la Grecia, con 230 velivoli da caccia, tra cui 20 Rafale, 32 Phantom F4 e 164 F-16 americani. L’aeronautica tedesca è terza con 266 velivoli (non solo da combattimento), di cui 138 Eurofighter e 93 Tornado. Questi dovrebbero essere sostituiti dal 2026 con 35 aerei da combattimento F-35 americani e nuovi Eurofighter. L’Italia è quinta dopo la Gran Bretagna, con 92 Eurofighter e 26 F-35 destinati ad aumentare.
La leadership della difesa navale è ancora della Francia, seguita da Italia, Gran Bretagna e Grecia.