ilfattoquotidiano.it, 29 maggio 2025
Separazione delle carriere e premierato in aula a luglio: il governo accelera. L’ira delle opposizioni: “Una forzatura”
Non solo tappe forzate in Parlamento per convertire in legge il decreto Sicurezza, ma il governo punta adesso anche a portare in aula alla Camera nel mese di luglio e in contemporanea le due riforme costituzionali: la separazione delle carriere dei magistrati e il premierato.
Nel giorno in cui i deputati si apprestano a dare il via libera al dl Sicurezza (al termine della seduta fiume), nel corso della riunione congiunta delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato è stata illustrata la tabella di marcia per convertire in legge il decreto entro il 6 giugno, giorno della scadenza del termine di sessanta giorni previsto dalla Costituzione. Tradotto: il provvedimento arriverà a Palazzo Madama martedì 3 giugno e lo stesso giorno è previsto l’avvio della discussione in Aula, con un passaggio nelle Commissioni ridotto addirittura a tre ore. Tempi strettissimi per l’analisi di tutti gli articoli del testo.
Sempre oggi, però, i partiti di governo hanno avanzato nella riunione dei capigruppo l’idea di inserire nel calendario di luglio della Camera le due riforme costituzionali. “Crediamo sia una forzatura e abbiamo già detto che non siamo disponibili ad accettare compressioni di tempi o di termini e abbiamo chiesto di agire da subito sul presidente della prima commissione affinché non si ripeta quanto purtroppo abbiamo visto anche in questi giorni”, ha attaccato la presidente del gruppo Pd alla Camera, Chiara Braga. “È evidente che dopo il dl Sicurezza – ha aggiunto – la spartizione tra forze di maggioranza si è rimessa in moto e questo ci preoccupa ancora di più perché la riforma del premierato è un altro tassello di quell’attacco all’equilibrio, alla separazione dei poteri, ai pesi e contrappesi che mette in discussione l’equilibrio delle nostre istituzioni democratiche. Saremo molto vigili”.
Due complesse riforme, che – per la maggioranza – andrebbero esaminate in aula in piena estate e in contemporanea dalla Camera dei deputati. “Tagliole, tempi contingentati, audizioni ridotte, emendamenti respinti, silenzio assoluto, nessun confronto, testi blindati, voti di fiducia. È così che la maggioranza e il Governo stanno affrontando due riforme costituzionali che rischiano di stravolgere la nostra Carta e cambiare il volto del Paese”, ha dichiarato Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Partito Democratico.