il Fatto Quotidiano, 29 maggio 2025
Umorismo penale
Non fai in tempo a fare una battuta o a raccontare una barzelletta che quella diventa subito legge. Per anni, visti gli alti lai dei politici appena uno di loro finiva al fresco, li abbiamo sfidati scherzosamente: “Avvisatelo prima, così scappa”. Detto, fatto: grazie alla più spiritosa delle schiforme Nordio, il giudice che vuole arrestare un tizio deve avvertirlo cinque giorni prima perché si presenti all’interrogatorio di garanzia: così, a parte gli idioti e i monchi, se la danno tutti a gambe. Del resto il preavviso è già previsto per un altro tipico atto investigativo a sorpresa: le intercettazioni. Per disporle su un parlamentare, bisogna chiedere il permesso al Parlamento, cioè informare l’interessato: così, ove mai arrivi il via libera, è inutile intercettarlo perché lo sa già. Un tempo i favoreggiamenti con fughe di notizie erano reati gravi: ora li fa direttamente lo Stato, per legge.
Siccome al ridicolo non c’è limite, l’altroieri la Camera discuteva il dl Sicurezza e approvava un ordine del giorno del forzista Costa, che è l’ossimoro ideale rispetto alla sicurezza: i giudici non potranno più disporre la custodia cautelare per il pericolo di reiterazione del reato se chi l’ha commesso è incensurato. L’idea di questi squilibrati è che, se uno è incensurato, sia un sant’uomo che non ha mai violato la legge né mai la violerebbe una sola volta, figurarsi due: il sospetto che il mondo sia pieno di incensurati che hanno commesso decine di reati ma l’hanno sempre fatta franca non li sfiora neppure. Confondono l’incensuratezza con l’innocenza e fingono di non sapere che anche Riina, Provenzano, Messina Denaro e i peggiori criminali della storia, la prima volta che furono beccati, erano incensurati, il che non aveva impedito loro di delinquere fin dalla più tenera età. Ovviamente la norma è studiata su misura per i colletti bianchi. Ma vale per tutti i delitti, anche quelli che non sono tipici dei delinquenti abituali, perlopiù pluripregiudicati, ma degli insospettabili che iniziano a delinquere (o vengono scoperti) solo a un certo punto della vita e fin lì hanno la fedina penale immacolata: non solo tangentari, bancarottieri, frodatori, ma anche serial killer, assassini d’impeto, stupratori, stalker, coniugi o fidanzati violenti. Appena li becca, il giudice dovrà controllare i loro precedenti e, se non ne hanno ancora, lasciarli a piede libero (cioè a casa, magari con le loro vittime passate e future). Così potranno seguitare a delinquere indisturbati e pure inquinare le prove per mandare in fumo il processo, farsi assolvere e restare incensurati a vita. I nostri schiformatori devono essersi ispirati alla filastrocca su Monsieur de La Palisse, che cadde nel 1525 nella battaglia di Pavia, ma “un quarto d’ora prima di morire era ancora vivo”.