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 2025  maggio 29 Giovedì calendario

«Il pisolino pomeridiano troppo lungo accorcia la vita». Lo studio: dormire 40’ durante il giorno aumenta rischio di mortalità

I riposini pomeridiani prolungati possono aumentare il rischio di morte negli adulti di mezza età e negli anziani. Lo suggerisce uno studio coordinato da Chenlu Gao, ricercatore post-dottorato al Massachusetts General Hospital di Boston, i cui risultati sono stati pubblicati in un supplemento della rivista Sleep.
L’indagine ha preso in esame le abitudini relative ai sonnellini diurni di 86.565 persone tra mezza età e anziani, appartenenti al database della UK Biobank. I partecipanti, con un’età media di 63 anni e per il 57% donne, sono stati monitorati per una settimana tramite actigrafia, una tecnica che registra i movimenti corporei per valutare il sonno. I dati raccolti hanno mostrato che pisolini più estesi, accompagnati da una maggiore variabilità nella durata e da una frequenza più elevata nelle ore centrali della giornata e nel primo pomeriggio, risultano collegati a un rischio più alto di mortalità, anche tenendo conto di fattori come età, sesso, indice di massa corporea, abitudini di fumo, consumo di alcol e quantità di sonno notturno.
I dati dello studio
In media, i partecipanti dormivano circa 40 minuti al giorno durante il giorno. Il 34% dei pisolini avveniva tra le 9:00 e le 11:00, mentre negli altri orari compresi tra le 9:00 e le 19:00 la distribuzione era più eterogenea. I ricercatori mettono in evidenza come queste conclusioni si discostino dalle raccomandazioni dell’American Academy of Sleep Medicine, che suggerisce pisolini brevi – di circa 20-30 minuti – preferibilmente nel primo pomeriggio. I risultati dello studio, invece, indicano possibili pericoli anche associati ai riposi effettuati in quelle stesse fasce orarie, ponendo le basi per ulteriori indagini.
Un altro aspetto emerso dallo studio è la rilevanza del sonno diurno come parametro utile nella valutazione del rischio di mortalità negli adulti. Tuttavia, gli autori riconoscono alcune limitazioni metodologiche: l’actigrafia, infatti, non distingue tra sonno reale e semplice inattività, e la definizione di pisolino come qualunque episodio di sonno tra le 9:00 e le 19:00 potrebbe aver incluso anche brevi fasi di sonno notturno, alterando la precisione dei risultati.
Nel corso di un periodo di osservazione di massimo 11 anni, si sono registrati 5.189 decessi, pari al 6,0% del campione analizzato. Finanziato dall’Alzheimer’s Association e dalla AASM Foundation, lo studio suggerisce che includere una valutazione del sonno diurno nei protocolli clinici potrebbe favorire un’identificazione precoce dei soggetti a rischio e promuovere strategie personalizzate per migliorare la salute e la longevità.