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 2025  maggio 29 Giovedì calendario

Ue (quasi) in linea con il target emissioni

Un bollo auto basato sulle emissioni per favorire i veicoli elettrici, eliminare i sussidi ai carburanti fossili, ristrutturare gli edifici con più bassa efficienza energetica, migliorare l’uso di suolo e foreste per catturare il CO2, chiarire i piani sul nucleare. Sono alcuni delle richieste all’Italia contenute nel rapporto sulla valutazione dei Piani nazionali sull’energia e il clima presentata ieri dalla Commissione Europea. «L’Ue – è la conclusione – è sulla via di ridurre le emissioni nette di gas serra di circa il 54% rispetto ai livelli del 1990 per il 2030», dunque appena 1% sotto l’obiettivo ufficiale (medio a livello Ue) del 55%, tappa cruciale del raggiungimento della neutralità climatica nel 2050. Vicino anche il traguardo di una quota di rinnovabili al 42,5% (il divario è dell’1,5%). Un po’ meno bene va per i settori coperti dal regolamento Esr (edifici, trasporti su strada e via mare, agricoltura, rifiuti e piccole industrie, il 60% dei gas serra dell’Ue), dove la lacuna è del 2% (rispetto all’obiettivo di riduzione del 40%). E poi c’è il settore dell’utilizzo di suoli e foreste per catturare la Co2 (con una lacuna di 60 milioni di tonnellate di Co2). Rimane infine un divario di 31,1 milioni di tonnellate di Co2 sul fronte dell’efficienza energetica per raggiungere il target di ridurre la domanda dell’11,7% entro il 2030. Tornando all’Italia, il rapporto registra per i settori Esr un divario rispetto al target nazionale di una riduzione del 43,7% (la stima è – 40,6% nel 2030). La Commissione invita l’Italia a «ridurre la dipendenza dai combustibili fossili nei trasporti e nell’edilizia», raccomandando «un quadro favorevole per la diffusione di veicoli elettrici, anche attraverso incentivi fiscali come la tassazione delle auto di proprietà e delle auto aziendali basata sulle emissioni di Co2». Bruxelles chiede poi di «accelerare il ritmo di ristrutturazione degli edifici residenziali con le prestazioni energetiche più scarse e di quelli delle famiglie vulnerabili», nonché una «chiara tabella di marcia con specifiche misure per uscire dai sussidi ai combustibili fossili».
La Commissione lamenta inoltre un «livello di ambizione insufficiente» sul fronte dell’assorbimento di Co2 grazie a foreste e suolo (il divario previsto è di 9,2 milioni di tonnellate di Co2 nel 2030) e chiede «misure aggiuntive». Critiche pure sul fronte delle interconnessioni della rete elettrica con altri Paesi: l’Italia resta ben al di sotto dell’obiettivo Ue del 15% del 2030 (insieme a Grecia, Spagna e Francia). Quanto alle rinnovabili, l’Italia è in linea per raggiungere l’obiettivo nazionale del 39,4% nel 2030, anche se Bruxelles avrebbe preferito il 40,5% indicato nella prima bozza del piano nazionale. La Commissione esorta l’Italia ad «affrontare l’eccessiva dipendenza dalle tecnologie e dai combustibili rinnovabili importati». Infine, Bruxelles chiede di «chiarire i piani di sviluppo dell’energia nuclear