corriere.it, 28 maggio 2025
La Spagna cerca 10mila volontari per bere vino tutti i giorni per i prossimi 4 anni. Il profilo dei candidati
In Spagna, la scienza alza il calice. Non per brindare, ma per indagare: può un bicchiere di vino al giorno far bene alla salute? È la domanda al centro di uno studio senza precedenti avviato dall’Università di Navarra, che coinvolgerà 10.000 volontari tra i 50 e i 70 anni, chiamati a bere vino quotidianamente per quattro anni. Sì, ogni giorno. Ma con moderazione e rigore scientifico.
Il progetto si chiama «UNATI – University of Navarra Alumni Trialist Initiative» ed è già stato definito il più ampio e strutturato al mondo circa gli effetti del vino sulla salute umana. A guidarlo è una équipe di oltre 500 medici e ricercatori, tra cui spiccano esperti internazionali di alimentazione e sostenitori della dieta mediterranea. Il finanziamento arriva dallo European Research Council, che ha stanziato 2,4 milioni di euro: un budget importante, pensato per garantire indipendenza da qualsiasi interesse commerciale, a partire da quelli dell’industria vinicola.
Il protocollo: un bicchiere al giorno, sotto controllo medico
I partecipanti (uomini e donne in buona salute, non astemi né ex alcolisti) saranno suddivisi in due gruppi: uno consumerà quotidianamente una dose moderata di vino rosso, l’altro seguirà le stesse indicazioni dietetiche, ma senza alcol. Entrambi riceveranno assistenza sanitaria gratuita, con monitoraggi regolari, consulenze nutrizionali e psicologiche, e un piano di vita ispirato alla dieta mediterranea: ricca di verdure, legumi, cereali integrali, olio extravergine di oliva e attività fisica moderata. L’obiettivo dichiarato è quello di valutare in modo scientifico e oggettivo l’impatto del vino (e più in generale dell’alcol) sulla salute cardiovascolare, mentale e metabolica, all’interno di uno stile di vita equilibrato.
Un approccio rigoroso (e non celebrativo)
«Non si tratta di promuovere il vino, ma di capire se, e in che modo, possa inserirsi in un modello alimentare salutare», spiega il professor Miguel A. Martínez-González, medico, epidemiologo, professore e ricercatore nutrizionale spagnolo. «La nostra intenzione è fornire una risposta chiara e scientificamente solida a una questione che da anni divide gli studiosi: il consumo moderato di vino, inserito in uno stile di vita sano, può davvero apportare benefici alla salute? Questo studio è il primo tentativo su scala così ampia e rigorosa di indagarlo in modo diretto e controllato».
In un’epoca in cui l’alcol è sempre più sotto osservazione da parte delle autorità sanitarie, l’iniziativa spagnola punta a portare dati concreti in un dibattito spesso polarizzato tra proibizionismo e apologia enologica. Ecco perché, accanto ai benefici (se ce ne saranno), verranno attentamente monitorati anche eventuali effetti negativi, soprattutto a lungo termine. L’iniziativa non promette miracoli, ma vuole misurare scientificamente ciò che finora è stato perlopiù oggetto di congetture o studi osservazionali.
Chi può partecipare (e come)
Il reclutamento dei volontari è cominciato lo scorso aprile e proseguirà nei prossimi mesi: possono candidarsi residenti in Spagna, di età compresa tra i 50 e i 70 anni, in buona salute generale e disposti a seguire le indicazioni del protocollo per l’intera durata dello studio. Chi verrà selezionato riceverà una fornitura di vino di qualità garantita, oltre a un supporto sanitario costante. Non è prevista una remunerazione economica, ma una serie di benefit legati alla prevenzione e al benessere.
Un esperimento che fa discutere (e incuriosisce)
L’annuncio ha già suscitato ampio interesse, con centinaia di commenti tra entusiasmo e perplessità. Ma al di là delle reazioni immediate, resta il valore scientifico dell’esperimento. In un’Europa in cui si discute sempre più spesso di etichettature sanitarie per il vino e di limiti di consumo, l’iniziativa spagnola rappresenta una possibile svolta: una sperimentazione clinica controllata, su larga scala e indipendente, per rispondere finalmente a una domanda antica: il vino è davvero un alleato della salute o solo un piacere da maneggiare con cautela? Ne sapremo di più nel 2029, quando i primi risultati saranno resi pubblici. Nel frattempo, in Spagna c’è chi si prepara a brindare. In nome della scienza, questo e altro.