corriere.it, 28 maggio 2025
PornHub e altri tre siti a luci rosse sotto indagine Ue: non impediscono ai minori l’accesso ai contenuti
La Commissione europea ha avviato procedimenti formali contro Pornhub, Stripchat, Xnxx e Xvideos, quattro delle maggiori piattaforme di contenuti per adulti per non aver adottato misure sufficienti di verifica dell’età per impedire l’accesso ai siti ai minori. Secondo l’indagine di Bruxelles tutte le quattro piattaforme prevedono solo un’autodichiarazione attraverso un clic per verificare l’età dell’utente, una procedura ritenuta inefficace e inadeguata per impedire ai minori di accedere ai loro contenuti.
Il Digital Services Act
L’indagine è stata avviata ai sensi del Digital Services Act (Dsa) dell’UE, una normativa di ampio respiro che sancisce nell’Articolo 28, la necessità di tutelare maggiormente i minori dal pericolo di «essere danneggiati nell’età dello sviluppo fisico, mentale e morale» oltre a contrastare i danni delle rete tra cui disinformazione, attacchi informatici, incitamento all’odio e vendita di prodotti contraffatti. La legge include anche severe disposizioni per la protezione dei minori online, tra cui la prevenzione dei danni alla salute mentale causati dalla visione di contenuti per adulti.
Le azioni contro le piattaforme di dimensioni minori
Parallelamente, gli Stati membri, riuniti nel Comitato europeo per i servizi digitali, stanno intraprendendo un’azione coordinata contro piattaforme pornografiche di dimensioni minori. «Queste azioni rafforzeranno gli sforzi della Commissione per proteggere i minori dai contenuti nocivi online, sia per quanto riguarda le grandi piattaforme per adulti supervisionate dalla Commissione, sia quelle più piccole soggette alla supervisione dei coordinatori nazionali per i servizi digitali», si legge in una nota dell’esecutivo europeo.
Le multe e i tempi
La Commissione ha riscontrato in modo preliminare che le quattro piattaforme Pornhub, Stripchat, Xnxx e Xvideo «non rispettano l’obbligo di adottare misure appropriate e proporzionate per garantire un elevato livello di privacy, sicurezza e protezione per i minori, in particolare tramite strumenti di verifica dell’età per tutelarli dai contenuti per adulti e per prevenire l’accesso dei minori a contenuti per adulti»
Se le violazioni verranno confermate le aziende potrebbero essere sanzionate con multe fino al 6% del fatturato globale annuo. Le piattaforme sotto indagine potrebbero tuttavia aggiornare e migliorare rapidamente i sistemi di verifica del’età per conformarsi alle linee guida europee ed evitare così le sanzioni.
«Oggi è un buon giorno per la protezione dei minori online nell’UE, perché con le azioni di contrasto che stiamo avviando contro quattro grandi piattaforme online con contenuti pornografici per adulti, stiamo chiaramente dimostrando che facciamo sul serio quando si tratta di un’efficace protezione dei minori ai sensi del Dsa» ha detto ai giornalisti un funzionario dell’UE. Non c’è un calendario preciso per il completamento delle indagini, ha affermato il funzionario, sottolineando tuttavia «l’impegno ad agire in tempi relativamente rapidi sui potenziali passi successivi, a seconda di quale sarà la reazione delle piattaforme».
Il caso di Stripchat
La Commissione europea regolamenta solo le piattaforme con più di 45 milioni di utenti, come Google, Meta e X, mentre quelle al di sotto di questa soglia vengono controllate e sono sotto la responsabilità delle autorità nazionali dei 27 Stati membri. L’indagine è stata avviata contro Pornhub, Stripchat, Xnxx e Xvideos, tuttavia martedì la commissione ha affermato che Stripchat non è più considerata una «piattaforma online di grandissime dimensioni», dopo un ricorso da parte della società. Questo sognifica che le sue attività saranno regolamentate da Cipro, dove ha sede sede la società madre, e non a Bruxelles. Il nuovo status entrerà in vigore da settembre, ma la Commissione ha sottolineato che gli obblighi di Stripchat nell’ambito della tutela dei minori restano invariati.
Che cosa sta succedendo in Italia
In Italia l’Agcom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, si è già mossa per proteggere i minori dai rischi della rete con il decreto Caivano.L’Agcom ha infatto introdotto l’obbligo di verifica dell’età per siti e piattaforme video in Italia: per guardare contenuti porno bisognerà dimostrare di avere almeno 18 anni e i siti che operano in Italia in questo settore avranno sei mesi di tempo per adottare sistemi efficaci per verificare la maggiore età dei propri utenti, pena multe che possono arrivare fino a 250 milioni di euro o addirittura alla sospensione del servizio.
Come funzionerà il controlo età in Italia
Per evitare che i siti con contenuti porno maneggino e conservino i documenti degli utenti, con il rischio di violazioni della privacy, il sistema delineato da Agcom si basa sull’intervento di soggetti terzi, indipendenti e certificati, incaricati di fornire la prova della maggiore età con un token o un’app. Il processo si articola in due fasi distinte per ogni sessione di utilizzo di servizi specifici, come l’accesso a contenuti pornografici: prima l’identificazione della persona, poi l’autenticazione per confermare che sia proprio lei. Sarà possibile anche usare app dedicate, installate sul proprio smartphone o dispositivo, come quelle legate ai portafogli di identità digitale. Tramite queste app, l’utente potrà identificarsi e fornire la prova dell’età richiesta direttamente al sito o alla piattaforma, senza ulteriori passaggi.
Con questo sistema il certificatore conosce l’identità della persona quando le consegna il «bollino» da maggiorenne, ma non sa che siti andrà poi a visionare. Dall’altra parte il sito porno sa che l’utente è maggiorenne, ma non ne conosce l’identità e a questo punto la privacy è tutelata.