corriere.it, 27 maggio 2025
Lunetta Savino a "Belve": «Il cinema non dà spazio alle donne. Io ce l’ho fatta con le mie gambette»
Torna questa sera, martedì, “Belve”, il programma di Francesca Fagnani. Tra gli ospiti Lunetta Savino che ripercorre la sua lunga carriera, togliendosi anche qualche sassolino: «Il cinema italiano non dà molto spazio alle donne, la televisione molto di più». Savino racconta di non avere avuto «né padrini, né protettori, ce l’ho fatta con le mie gambette». «Lo dice perché ha visto invece che nel suo ambiente andava diversamente chiede Fagnani «Purtroppo, a volte, le attrici per emergere e avere dei ruoli importanti, essendo brave, hanno dovuto aspettare di essere fidanzate col regista o con il produttore, qualcuno insomma che costruisse il personaggio giusto”. Per Savino comunque «i primi passi per entrare nel mondo spettacolo li fai meglio se hai le gambe lunghe». «Una volta dopo un provino mi fu detto che non avevo il profilo del naso adatto per fare Ofelia. Mi sembrò una strana scusa». «Chi era il regista?» chiede Fagnani. «Gabriele Lavia» e comunque «l’attrice che prese il mio posto non lavora più». Poi l’ospite racconta il monologo teatrale ‘Prova orale per membri esterni’: «Ero terrorizzata, bevevo due gin tonic prima di andare in scena. Era proprio una lezione». E in tema, a Fagnani Savino confessa di aver un cattivo rapporto con le scene erotiche. «Anche i baci non li sopporto sul set”. «Chi è stato il peggiore e chi il miglior baciatore?” indaga Fagnani. «Brignano pessimo, un buon baciatore è stato Solfrizi. E Massimo Ghini una volta sul set ha voluto un bacio bacio…». «A trasgressioni come siamo messe?» chiede Fagnani? «Quando ero giovane c’era una promiscuità maggiore. Capitava anche una cosa a tre. Ecco, è capitata».