lastampa.it, 27 maggio 2025
Nasce la piattaforma del cinema cattolico: entro l’anno il film su Leone XIV
Quello tra il Soglio di Pietro e la settima arte è un rapporto antico. Leone XIII è stato tra i primi ad essere ripresi. Il 26 febbraio 1896 Leone XIII è il primo Papa ad essere ripreso: a filmarlo il torinese Vittorio Calcina, primo cineasta della storia, utilizzando il Cinématographe Lumière ideato dai fratelli Auguste e Louis Lumière. Sarà lanciata ufficialmente mercoledì 28 maggio «Credo», la nuova piattaforma globale di streaming dedicata ai contenuti religiosi: il debutto avverrà come sito esclusivo per il film «Carlo Acutis: La via al reale», una produzione di Castletown Media e Wahl St. Productions. Il 16 novembre 1959 è una data importante nella storia del rapporto tra i cattolici e il cinema. Quel giorno Giovanni XXIII, a poco più di un anno dal suo insediamento sulla Cattedra di Pietro, inaugurava la Filmoteca vaticana, portando così a compimento l’intuizione coltivata all’inizio di quel decennio dal suo predecessore Pio XII.
L’inaugurazione nel ’59 della Filmoteca vaticana è descritta come un evento in sé carico di potenti simbolismi perché, come non mancò di notare la stampa dell’epoca, la nuova istituzione (ultimo segno dell’attenzione dei pontefici verso i mezzi di comunicazione) trovava sede nel cuore del Vaticano, nei locali di «Palazzo San Carlo» che appena 15 anni prima erano divenuti il centro logistico di quell’«Ufficio Informazioni per i prigionieri di guerra» che era stato l’esempio più significativo del felice connubio tra un’alta esperienza di comunicazione e l’esercizio della carità della Chiesa al suo massimo grado. La sala di proiezione al Palazzo San Carlo cominciò a essere operativa nel luglio del 1949. Già tre anni dopo la fine del conflitto, ricostruisce l’autore, Pio XII aveva insediato lì la Pontificia Commissione per la Cinematografia didattica e religiosa e subito si era cominciato ad allestire una saletta di proiezione al piano terra del Palazzo, che poi sarebbe divenuta col tempo una sorta di «cinema del papa», ancor oggi centro nevralgico dell’attività della Filmoteca vaticana. Il cinema, secondo Papa Francesco, è un grande strumento di aggregazione, di creatività e di visione. Papa Bergoglio aveva sottolineato come il cinema possa favorire la comunione, la creatività e la capacità di guardare oltre, offrendo un’opportunità di riflessione e di crescita umana. In occasione di un incontro con registi e attori, il Pontefice aveva ribadito l’importanza del cinema come mezzo per comunicare messaggi, suscitare emozioni e far riflettere su temi importanti.
Dopo una proiezione di successo in oltre mille sale cinematografiche negli Stati Uniti – grazie a Fathom Entertainment – dove si è affermato come il documentario religioso con il maggior incasso dell’anno, il pubblico potrà presto vedere il film da casa, tramite web, dispositivi mobili e smart Tv, con sottotitoli in spagnolo, francese, italiano e portoghese. Credo è stata fondata da Tim Moriarty, regista pluripremiato e Ceo di Castletown Media. Con anni di esperienza nella narrazione cattolica, Moriarty ha creato la piattaforma come uno spazio dove i cineasti possono mostrare le proprie opere, connettersi direttamente con il pubblico e ricevere un compenso equo, mentre gli utenti possono accedere ai contenuti on demand, senza abbonamenti o quote mensili: si paga il noleggio o l’acquisto del film desiderato.
«Il pubblico cattolico non dovrebbe accontentarsi di nulla di meno che l’eccellenza artistica», ha dichiarato Moriarty. «Su Credo una curatela rigorosa si unisce a una tecnologia di streaming all’avanguardia, così che le famiglie possano premere ’play’ con la certezza di vedere film realizzati con bellezza e ricchi di contenuto spirituale. È particolarmente significativo che la nostra prima produzione sia «Carlo Acutis: La via al reale», che esplora la vita del primo santo millennial, il quale ha usato i media digitali per diffondere il Vangelo. La sua storia rappresenta perfettamente ciò che Credo vuole comunicare», ha aggiunto il fondatore della piattaforma. In Vaticano oggi sono 8mila i titoli in archivio che documentano le immagini in movimento dei pontificati novecenteschi, a partire dal primo «ciak» papale, un documento del 1896 che mostra una passeggiata di Papa Leone XIII nei Giardini vaticani. I primi seicento titoli furono catalogati a mano, in un libro, e conservati in un armadio, ma dal 1990 è stata avviata una catalogazione informatica. Lo stesso anno è stato realizzato un cellario climatizzato per la conservazione delle pellicole e un piccolo centro studi per la consultazione del materiale cartaceo e audiovisivo.
Oltre ai documenti storici, la Filmoteca conserva anche il Fondo Joye (dal nome del padre gesuita Joseph Joye, di fatto il primo studioso di cinema nella Chiesa), una raccolta di film risalenti ai primordi del cinema, tra cui il kolossal italiano «L’inferno», del 1911; ci sono poi documentari di arte, cultura, attualità e film commerciali e di valore artistico. Lo scrigno dei tesori in celluloide della Santa Sede custodisce il materiale filmato sulla storia della Chiesa, a partire dal documento del 1896, Papa Leone XIII nei Giardini vaticani. La ricognizione su questi primi sessant’anni di storia della Filmoteca vaticana fa emergere la distanza tra le grandi aspettative iniziali e i concreti esiti fino a oggi effettivamente raggiunti, ma anche le enormi potenzialità di un’istituzione che, come suggerirono i redattori del suo statuto, può senz’altro ancora ambire a onorare la «secolare tradizione della Santa Sede» tesa ad «accogliere i più notevoli documenti di storia e di cultura», gestendo con oculatezza una politica culturale che valorizzi le fonti su cui sempre più in futuro si costruirà la storia del cattolicesimo.
La sala di proiezione, allestita negli anni Settanta a Palazzo San Carlo con attrezzature della ditta «Cinemeccanica», è stata ristrutturata nel 2005, ricavando un secondo cellario dietro lo schermo. La sala ha ospitato in varie occasioni Papa Giovanni Paolo II e molti registi hanno presentato qui in anteprima le loro opere, tra cui Liliana Cavani, Roberto Benigni, Martin Scorsese. In occasione del 50° anniversario della Filmoteca vaticana, con le immagini dell’archivio è stato realizzato un documentario, «La Filmoteca Vaticana. Immagini dal Concilio». Il filo conduttore della narrazione è il legame che unisce la Filmoteca al Concilio Vaticano II, annunciato da Giovanni XXIII a gennaio 1959, stesso anno della fondazione dell’archivio. Credo amplierà il proprio catalogo con una selezione curata di titoli originali e acquisiti.
Tra questi vi è «Leo XIV: A Pontiff’s Path» (Leone XIV: Il cammino di un pontefice), che racconta il percorso del nuovo Papa, dalle sue origini a Chicago alla formazione teologica e al lavoro missionario. Il film, la cui uscita è prevista per quest’anno, combina interviste a persone a lui vicine con una rappresentazione immersiva della sua missione in Perù, seguendo la sua vocazione da semplice frate agostiniano fino all’elezione al soglio pontificio.