Corriere della Sera, 26 maggio 2025
La banca blocca il conto, per Schröder niente soldi da Mosca
Gerhard Schröder è molto legato alla città di Hannover, dove è tornato a vivere dopo essersi congedato dal suo ruolo di cancelliere, e come milioni di tedeschi affida i suoi conti alla Sparkasse, la locale Cassa di risparmio. Solo che la banca, di cui è cliente da trent’anni, da un anno gli ha bloccato il conto. O meglio, come scrive la Bild, ha fermato tutti i versamenti provenienti dalla Russia. E così, i 200 mila euro di appannaggio in quanto presidente di Nordstream 2 – il gasdotto sabotato dagli ucraini, mai entrato in funzione —, che ogni sei mesi arrivavano dalla Gazprombank del Lussemburgo, dal 2024 vengono rimandati indietro allo stesso Iban. Non li possiamo accettare, ha notificato la Sparkasse all’ex cancelliere. Almeno due i pagamenti rifiutati, che hanno reso Schröder più povero di 400 mila euro. Nessuna conferma dalla banca, ufficiosamente però trapela che l’istituto teme di finire sotto sanzioni Usa e quindi rifiuta questi movimenti. C’è però un problema in questa ricostruzione: Schröder non è sotto sanzioni, e almeno finché non lo sarà non compromette la banca. C’è un’altra plausibile spiegazione? Forse va cercata nei sentimenti che la sua figura, o meglio la sua impenitente lealtà a Vladimir Putin, scatena. Una lealtà resistente a tutto, nonostante la Germania gli abbia a poco a poco tolto gli autisti, l’ufficio federale, gli inviti ufficiali, perfino la tessera di tifoso n.1 del Borussia Dortmund. Hannover lo voleva privare della cittadinanza onoraria, ma lui è stato più lesto e l’ha restituita. E forse proprio il sindaco, il verde Belit Onay, ha un ruolo nella vicenda dei conti congelati. Siccome la provincia è provincia a ogni latitudine, tanto più in Bassa Sassonia terra della Volkswagen e della cogestione, il sindaco è anche il presidente del cda della Spaarkasse. Guarda caso, i conti di Schröder sono stati bloccati poche settimane dopo che lui ha assunto l’incarico. Non che il caso Gazprom non pesi al cancelliere. A gennaio è stato ospedalizzato per burnout, esaurimento, a 81 anni. Però guardacaso il ricovero coincideva con la convocazione davanti alla commissione d’inchiesta sul Nordstream 2. Qualche mala lingua ha trovato delle similitudini con i malori di Berlusconi. Schröder però ha avuto modo di inviare un memoriale. Dove dice che l’idea del «ponte del gas» verso la Russia non è certo sua, ma sostenuta da ogni cancelliere da Helmut Schmidt e che resta buona. «È sempre stato razionale e vantaggioso per la Germania. E queste decisioni non sono state influenzate dalla terribile guerra in Ucraina». Troppo orgoglioso, troppo bastian contrario per ammettere di essersi sbagliato.