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 2025  maggio 26 Lunedì calendario

Colosimo su stragi e Mattarella: “Niente sconti sulla pista nera”

Le scuse per la fotografia con Ciavardini. «Chiedo perdono se ho offeso: ma quella foto non era un tentativo di dare un’immagine nuova a quell’uomo». Una condanna durissima, mai avvenuta fino a questo momento, della stagione delle stragi nere. «Non si possono fare sconti o distinguo. Dobbiamo smetterla di cercare giustificazioni su quella stagione, vale per piazza Fontana, vale per la stazione di Bologna e per tutte quelle stragi che hanno un evidente passaggio al nero: continuare a cercare di difendere una cosa che è indifendibile, è folle». Un passaggio cruciale sul delitto di Piersanti Mattarella, per cui al momento le sentenze non hanno ancora accertato il ruolo del terrorismo di destra, accanto alla mafia, ma decine di indizi vanno in quel senso: «Il ruolo di Fioravanti, soprattutto perché viene individuato dalla signora Mattarella, è un ruolo che non possiamo sottovalutare. Anche se non è stato cristallizzato in nessuna sentenza. Ma esiste una verità giudiziaria, nella quale noi ancora speriamo. Ma anche una storica».
Infine, un passaggio sulla cronaca, con una stoccata al ministro Matteo Salvini e il suo tentativo di cambiare la normativa antimafia sul ponte. «La nostra legislazione contro la criminalità organizzata è stata copiata in tutto il mondo. Il rilievo del Quirinale è corretto: come dice anche don Luigi Ciotti, forse è necessario indurirla la legislazione. Non viceversa».
Per la prima volta la destra di Fratelli d’Italia usa parole nettissime sulla stagione nera della destra eversiva. E lo fa con la presidente della commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, nel corso di un intervento alla Scuola di formazione politica Piersanti Mattarella. Proprio Colosimo era stata travolta dalle polemiche per una sua fotografia con Luigi Ciavardini, condannato in via definitiva per la strage di Bologna. Ma, intervistata ieri da Paolo Borrometi, direttore della scuola, non solo prende le distanze da quello scatto. Ma segna una discontinuità con quel pezzo di storia.
«Il terrorismo nero ha fatto danni incalcolabili. Il riconoscere alcuni fatti non ha nulla a che vedere con l’appartenenza: io non ho niente a che fare con quella gente e mi fa paura quella gente», ha detto Colosimo. Che racconta di aver conosciuto Ciavardini «quando aveva un’associazione con la quale faceva rieducazione per i detenuti». «Allora, come oggi, ero convinta che chi è in carcere non può essere eretto a modello ma deve avere una possibilità. È un ragionamento che vale anche con i mafiosi», dice la parlamentare di FdI a poche ore dall’attacco a testa bassa prima di Arianna Meloni contro «la sinistra che andava a trovare i mafiosi», in relazione alla condanna di Delmastro. E poi dalla campagna di FdI contro Roberto Saviano.
Chiare anche le parole di Colosimo sul delitto di Piersanti Mattarella: «Io non posso nemmeno immaginare – dice a Borrometi – come ci si senta a non sapere la verità dopo 45 anni, a non sapere come, quando, chi. L’Italia è nata anche dal sangue del nostro Presidente: per questo, per tutti noi, io mi auguro che ci sia anche una verità giudiziaria, ma non possiamo non dirci la verità. In quel periodo storico, e da quel momento in poi, c’è stata un’alleanza del male che ha visto più soggetti coinvolti».