La Stampa, 26 maggio 2025
L’Ai e la folle corsa ai dati che fa tremare la democrazia
Democrazia significa molte cose, ma perlopiù riguarda l’autogoverno, e l’autogoverno esige che gli individui siano informati, siano attivi e partecipi di molte dimensioni diverse del processo decisionale della società. Qualsiasi cosa che modifica l’ecosistema dell’informazione influenzerà questa ricerca di autogoverno. Fin dall’inizio, la speranza era che le fonti di informazione online, i social media e le molte nuove applicazioni basate su internet fossero forze democratizzanti, diffondessero l’informazione, rendessero possibile un maggiore decentramento, per il quale i singoli individui fungono da giornalisti, investigatori, controllori delle informazioni altrui. Implicita in questa visione era quindi l’idea di decentramento, che il decentramento fosse possibile, che potesse essere incrementato dalle nuove tecnologie, e potesse costituire un’integrazione dell’autogoverno. In realtà, invece, abbiamo finito con il ritrovarci una quantità enorme di accentramento. Le piattaforme controllano l’informazione, controllano i dati, decidono che cosa vediamo, con chi comunichiamo, monetizzano l’economia dell’attenzione. Quell’accentramento, seguendo la stessa logica, è nemico dell’autogoverno.
Questo è uno degli aspetti fondamentali del nuovo ecosistema dei social media che verosimilmente sarà riprodotto e amplificato dall’ecosistema dell’IA e che non riscuote sufficiente attenzione. Le sue conseguenze per la democrazia, per l’autogoverno, sono però di primissimo piano. L’IA riguarda i dati, e all’accentramento dei dati seguirà l’accentramento dell’IA.
Vi sono due motivi di preoccupazione legati all’accentramento dell’IA. Il primo è che vediamo che il panorama oggi viene plasmato da poche aziende molto potenti in termini di grandi modelli di linguaggio che producono, di dati che raccolgono e di risorse a cui hanno accesso. In secondo luogo, tuttavia, i modelli di IA che stiamo mettendo a punto sono tutti imperniati sulla raccolta ininterrotta di sempre più dati, e pertanto un aspetto implicito dell’accentramento dei dati sta nella loro struttura. Temo molto, per tutti questi motivi, che l’IA accrescerà notevolmente l’accentramento dei dati.