messaggero.it, 26 maggio 2025
Crociere Disney, in aumento le accuse di violenza sessuale a bordo: cinque casi solo nel 2025. «Equipaggio isolato per mesi e ritmi massacranti»
Le navi da crociera targate Disney finiscono nell’occhio del ciclone dopo che il Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti (Dot) ha registrato un aumento delle denunce per aggressioni sessuali a bordo. I numeri parlano chiaro: da 15 casi nel 2023 si è saliti a 18 nel 2024, e nei primi tre mesi del 2025 sono già cinque le segnalazioni ufficiali.
Il numero di denunce in crescita
Negli ultimi cinque anni, la Disney Cruise Lines ha registrato un incremento costante dei casi di violenza sessuale denunciati. Si è passati da una media di una a tre denunce l’anno, fino ad arrivare alle 15 del 2023 e alle 18 del 2024. Secondo il Wall Street Journal, l’aumento potrebbe essere legato all’espansione della flotta, che dal 2020 ha aggiunto due nuove navi – una nel 2022 e un’altra nel 2024 – incrementando del 40% la capacità di accoglienza a bordo.
La risposta della compagnia
Un portavoce della Disney Cruise Line, ha ribadito l’impegno della compagnia nel garantire la sicurezza a bordo: «Nulla è più importante della sicurezza dei nostri ospiti e dell’equipaggio. Abbiamo tolleranza zero per questo tipo di comportamento e prendiamo sul serio le accuse di questa natura. Collaboriamo pienamente con le forze dell’ordine e le autorità locali nelle loro indagini su tali accuse. Ci impegniamo a promuovere la sicurezza a bordo delle nostre navi, rivedendo costantemente le nostre procedure e fornendo al nostro equipaggio una formazione specializzata per mantenere i più alti standard».
Come vengono raccolti i dati
Il Dot raccoglie e pubblica i dati relativi ai reati gravi – tra cui violenza sessuale e stupro – commessi a bordo delle principali compagnie di crociera che operano negli Stati Uniti. Le compagnie sono tenute per legge a segnalare questi crimini all’Fbi, che poi condivide i dati con il Dipartimento dei Trasporti. Tuttavia, si tratta di accuse presunte, basate sui resoconti delle compagnie e non necessariamente confermate da indagini ufficiali.
Con l’approvazione del Cruise Vessel Security and Safety Act (Cvssa) nel 2010, il governo statunitense ha introdotto una serie di misure volte a tutelare i passeggeri delle navi da crociera. La normativa prevede l’obbligo per le compagnie di garantire assistenza medica, esami forensi in caso di violenza sessuale e la possibilità di denunciare l’aggressione direttamente a bordo. Una modifica del 2014 ha imposto l’obbligo di segnalazione all’Fbi per tutti i reati gravi commessi durante la navigazione.
Il commento dell’esperto
John H. Hickey, avvocato specializzato in diritto marittimo e dell’ammiragliato, da vent’anni si occupa di casi di violenza sessuale su navi da crociera. Ha spiegato al quotidiano di informazione online Newsweek le dinamiche che possono alimentare questo tipo di reati a bordo: «Una nave da crociera è un’isola di bevute e feste. L’equipaggio a bordo è solitamente composto da giovani uomini. Questi giovani rimangono a bordo di solito per 6-10 mesi, lavorando sette giorni su sette per 12-14 ore. Per quel periodo sono lontani dai loro amici e dalla famiglia... A peggiorare le cose, le compagnie di crociera reclutano membri dell’equipaggio da Paesi in via di sviluppo con scarse infrastrutture, per avere precedenti penali accurati sulle persone». Hickey ha anche sottolineato le difficoltà investigative nei casi che coinvolgono porti stranieri: «Spesso, quando il porto successivo è una nazione insulare, [le autorità locali] non hanno l’interesse o le risorse per indagare».
Chi sono gli aggressori
Secondo quanto riferisce Newsweek, il Dot suddivide i dati dei reati in base a chi li ha commessi: passeggeri o membri dell’equipaggio. Tra il 2020 e il 2022, le aggressioni da parte dell’equipaggio sono state solo quattro, ma nel biennio 2023-2024 sono salite a nove. Più netto è l’aumento delle aggressioni commesse da passeggeri: nessuna tra il 2020 e il 2021, due nel 2022, poi un’impennata con nove casi nel 2023 e 14 nel 2024. Va considerato anche il contesto della pandemia: tra marzo 2020 e agosto 2021, tutte le attività delle crociere Disney sono state sospese. Le operazioni sono riprese solo alla fine del 2022, il che potrebbe spiegare in parte la crescita dei numeri nei due anni successivi.
Anche la Clia ha ribadito la propria posizione: «Qualsiasi accusa di cattiva condotta è profondamente preoccupante per le nostre compagnie di crociera associate, che hanno tolleranza zero per i comportamenti abominevoli e intervengono immediatamente per affrontare qualsiasi situazione che non rappresenti chi siamo o i valori che sosteniamo come settore. Le nostre compagnie affiliate vantano una solida esperienza nel fornire un’esperienza di vacanza sicura e protetta ai passeggeri».